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Angelo Murari botanico ed erborista
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Angelo Murari è nato ad Arbizzano di Negrar (Verona), dove vive occupandosi della propria campagna.
Erborista diplomato all'Università di Perugia, da tempo si applica allo studio delle erbe selvatiche commestibili e officinali e ai
loro effetti sull'alimentazione.
Incoraggiato dai successi ottenuti in questo settore dai tempi di Sprea ad oggi, propone metodi di cura con le erbe suggeriti dalla
signora Ada, la nipote di don Zocca, oltre a ricette e consigli sull'uso delle erbe come alimento.
Quando si parla delle "Erbe del Prete", i Veronesi e non solo loro, pensano con immediatezza al Prete da Sprea, che oltre a essere
un buon consolatore di anime, è stato anche conoscitore approfondito delle piante officinali, dei loro benefici impieghi, oltre che
un noto consigliere in grado di formulare ricette personalizzate sul presupposto che per lui "ogni corpo è una repubblica a sé: una
ricetta quindi per persona e non una uguale per tutti".
 
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"L'autore del presente volume, Angelo Murari, apprezzando l'intuizione di don Zocca, ha inteso nella sua lunga esperienza,
ripercorrerne il pensiero e il modo di agire, ampliando l'impiego delle piante officinali anche come alimento.
Egli ha saputo portare in tavola parte delle erbe commestibili: l'ortica, la parietaria, il rosolaccio, la malva, componendo delicati
paesaggi "nel piatto" come gustose frittate e la paglia di avena per preparare decotti da bere come the o da impiegare per minestre.
Come mai Angelo si trova appassionato di erbe officinali? Durante e dopo la guerra la sua famiglia risiede ad Arbizzano.
Per le condizioni critiche del tempo, sotto la guida dei genitori, incominciava a conoscere e a raccogliere le erbe commestibili:
silene, rosolaccio, tarassaco, pungitopo, asparago selvatico, cicoria, e nella contrada di Novare, ricca di sorgenti d'acqua,
recuperava il crescione e la veronica acquatica per poter affrontare, almeno in parte, le necessità.
Questa passione si è consolidata, evidentemente cogliendone il valore formativo e culturale ancor prima che salutistico, a tal punto
che, ancora quattordicenne, riteneva di fare cosa gradita ai compagni portando con sé in fabbrica il the di menta, che riscosse
effettivamente un indubbio successo.
Per procurare nuova menta aveva così il motivo di ritornare a Novare, luogo da lui amato.
Lentamente questo modo di fare divenne un'abitudine: prendeva atto che questa ricerca lo stava interessando sempre più.
Decideva quindi di documentarsi, di acquistare libri e guide botaniche, pensando anche di attivare nel tempo un vero e proprio
lavoro con attività commerciale.
Negli anni Settanta decideva di frequentare un corso presso l'Università di Perugia, facoltà di farmacia, ove riusciva brillantemente
ad acquisire il Diploma di erborista, con il quale poteva anche commercializzare piante medicinali.
Per approfondire le conoscenze, prestava la sua opera in un negozio di erboristeria dove vigeva la regola che tutte le persone che
avessero bisogno di rimedi con le erbe, dovevano incontrarsi con la signora Ada Zocca (nipote di don Luigi Zocca), che in tal modo
faceva proseguire la tradizione dello zio.
Dopo alcuni anni di collaborazione in negozio, apprese il modo di proporre i rimedi in modo calibrato rispetto alle effettive
esigenze delle persone.
Successivamente, abbandonato il negozio, si attivava come ambulante recandosi presso i mercati locali con la propria bancarella.
Uno di quelli importanti è stato il mercato di Badia Calavena: quando preparava la ricetta per i clienti era particolarmente
emozionato, visto che la frazione di Sprea era vicina al capoluogo.
L'esperienza di Sprea si riapre poiché la Cooperativa per la vendita di prodotti naturali era stata sciolta e i locali della canonica
erano stati liberati.
A questo punto iniziava l'attività con l'appoggio del Consiglio Pastorale e di don Severino Menegolo.
Angelo proponeva alimenti naturali sentendosi vicino a don Zocca che, come noto, dava priorità assoluta a prodotti genuini.
L'aumento delle richieste, da parte di un pubblico sempre più numeroso e interessato, rendeva necessario il contributo di medici
specializzati nel settore.
Qualche famiglia contadina del posto iniziava a procurare erbe spontanee.
Dapprima giungevano a Sprea molte persone da ogni parte della provincia.
Successivamente arrivavano clienti anche da Padova, da Venezia e da Mantova, per la ricerca di saperi e di sapori.
L'autore descrive le singole specie (circa 40 piante locali del prete da Sprea), l'impiego culinario, e l'utilizzo a scopo medicinale.
Conoscenze e impieghi per lunghi anni ben sperimentati con successo.
Un libro originale, nuovo nel suo genere, scritto in forma piana e distesa, di facile consultazione ove, assieme a note botaniche
relative alle singole erbe, sono raccolte e descritte anche modalità d'impiego.
Un libro fruibile, quindi nelle scuole per scopi didattici, nelle famiglie e nelle comunità per motivi culinari e culturali, anche
per un rinnovato equilibrio tra Uomo e Natura."
Dott. Paolo Braggio, agronomo
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