"Continenti perduti" di Peter Kolosimo
  | "CONTINENTI PERDUTI"
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Nel trentesimo anniversario della morte di Peter Kolosimo, un testo speciale che riunisce il meglio dei suoi scritti sui misteriosi
continenti perduti di cui il nostro pianeta non finisce mai di offrire tracce ricche di enigmi.
Con la sua scrittura agile, brillante e appassionata, eppur rigorosa, in questa prima antologia
delle sue opere Peter Kolosimo ci accompagna attraverso il nostro lontano passato.
La favolosa Mu, l’arca di Noè, la mitica Atlantide, le piramidi dei faraoni, i giganti di pietra dell’Isola di Pasqua, Tiahuanaco...
Il suo stile è famoso: raccoglieva, unendo e confrontando, dati e testimonianze, senza mai imporre teorie ma limitandosi a
descriverle come ipotesi possibili.
I suoi libri hanno contributo ad allargare la mente dei giovani degli anni Sessanta, e i suoi interrogativi rimangono tuttora
attualissimi.
Di lui Roberto Giacobbo ha detto: «Usava fantasia più rigore. Era un visionario, come Steve Jobs».
«Le testimonianze d’un inimmaginabile passato dormono, insospettate accanto a noi, sotto le fondamenta dei grattacieli, a due passi
dagli orgogliosi monumenti alla nostra civiltà o dalle spiagge alla moda.»
Peter Kolosimo, da "Non è terrestre"
Peter Kolosimo (1922-1984), di origini italo-americane, laureato in Filologia germanica presso l’Università di Lipsia, è stato
giornalista professionista e il primo divulgatore scientifico in Italia.
Nel 1943 era a Bolzano quando, arruolato nella Wehrmacht,
venne a conoscenza dei misteri esoterici del Terzo Reich, che andavano dall’occultismo alle civiltà ignote.
Vincitore del Premio Bancarella nel 1969 con Non è terrestre, è stato uno degli scrittori più letti in Italia e nel mondo.
Mursia ha ottenuto l’esclusiva della sua opera.