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Biografia di

 

  • Philip Pullman
  •  

    Philip Pullman

    I suoi libri

    Philip Pullman (Norwich, 19 ottobre 1946) è uno scrittore britannico, famoso per la trilogia fantasy "Queste oscure materie".
    Ha studiato all'Università di Oxford.

    La sua trilogia bestseller "Queste oscure materie", composta dai romanzi:
    "La bussola d'oro",
    "La lama sottile"
    "Il cannocchiale d'ambra"
    pur essendo indirizzata ai ragazzi, ha attirato anche un numero crescente di lettori adulti.
    I singoli volumi della trilogia hanno vinto diversi importanti premi letterari nel Regno Unito.

    A Pullman è stato conferito l'Ordine dell'Impero britannico nella lista d'onori del capodanno 2004.
    Nel 2012 è stato insignito del titolo di duca di Cittagazze dal sovrano del Regno di Redonda per meriti letterari, conseguendo il "Literary Prize for 2012".

    Nella serie di Sally Lockhart, ambientata verso la fine dell'800, noir che narrano delle avventure di una ragazza rimasta orfana ed educata in modo poco classico per il suo tempo e che aiutando quello che sarà il suo futuro amore a far fiorire e gestire uno studio fotografico, finendo per smascherare traffici nascosti, ingiustizie sociali e pirati ed infine aprendo una propria agenzia di consulenza economica, vengono trattati argomenti come i pogrom, l'inizio del socialismo, le persecuzioni antisemite a ridosso della prima guerra mondiale, le premesse alla nascita dello stato d'Israele e svariati altri fatti storici, romanzando ma offrendo spunti di riflessione e di approfondimento personale anche in un pubblico giovane.




    «Il mio è un atto d'accusa alla teocrazia, che non sempre è solo religiosa. Non era forse teocratica l'Unione Sovietica di Stalin? Il libro sacro era Il Capitale, il KGB l'Inquisizione, la classe privilegiata il partito.»
    (Philip Pullman, intervista con Fiorella Iannucci)

    La trilogia "Queste oscure materie" che vede un'Europa governata da una teocrazia che mescola elementi cattolici e calvinisti, in cui la fisica è trattata come teologia sperimentale e la presenza di una cosmogonia con riferimenti al Paradiso perduto di John Milton è stata aspramente attaccata da alcuni gruppi cristiani (similmente a quanto è avvenuto con Harry Potter, anche se in questo caso le accuse sono più circostanziate, proprio per la conformazione dell'opera).
    Alcuni, come Peter Hitchens, affermano che Pullman segua un'agenda anti-cristiana, basandosi sugli articoli di critica che ha scritto sulle cronache di Narnia di C.S. Lewis, in cui arriva ad usare il termine "propaganda" per certi passaggi e sulla cattiva luce in cui è messa la "Chiesa" nella trilogia.
    Alcuni, come il già citato Hitchens, vedono in Queste oscure materie una risposta diretta alla serie di C.S. Lewis per i suoi elementi cristiani.
    Tali tesi mirano a sostenere come l'ambientazione di Pullman ricalchi quella di Lewis: mondi paralleli e il loro destino a rischio; bambini davanti a scelte morali da adulti; allegorie religiose e "animali" parlanti.
    Un'altra similitudine riscontrata dai sostenitori di questa ipotesi è la presenza di una bambina che si nasconde in un armadio nei primi capitoli de "La bussola d'oro", primo volume de "Queste oscure materie" e Il leone, la strega e l'armadio", primo volume pubblicato della serie di Narnia.
    Se nell'opera di Lewis, durante una partita a nascondino una delle bambine protagonisti si nasconde nell'armadio che si rivela essere la porta al mondo di Narnia, la protagonista di Pullman si nasconde in un comune armadio per non essere scoperta mentre curiosa nelle stanze degli accademici.
    Le critiche a Queste oscure materie prima dell'uscita del primo film tratto dalla trilogia (dicembre 2007), rimangono limitate al mondo britannico, ma non hanno trovato l'appoggio della chiesa anglicana.
    Anzi, il massimo esponente della Chiesa d'Inghilterra, l'Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, in un confronto con lo stesso autore ha evidenziato il fatto che gli attacchi di Pullman si concentrano sui vincoli dogmatici e l'uso della religione come strumento di oppressione, e non sul cristianesimo stesso.
    L'arcivescovo propone persino il trattamento di Queste oscure materie nelle lezioni di religione a scuola, in quanto sarebbero utili per meglio indirizzare le inadeguatezze di certi corsi di religione.







    Opere


    • "The Haunted Storm" (1972)
    • "Galatea" (1976)
    • "The White Mercedes" (1981) (poi The Butterfly Tattoo)
    • "Il conte Karlstein e la leggenda del demone cacciatore" (1982)

    Detective Stories
    • "How to be Cool" (1987)
    • "Spring-Heeled Jack: A Story of Bravery and Evil" (1989)
    • "The Broken Bridge" (1990)
    • "Frankenstein" (1990)
    • "La fabbricante di fuochi d'artificio" (1995)
    • "Clockwork, London, Doubleday", 1996 (trad. it.: L'orologio meccanico, Milano, Mondadori, 2003)
    • "Ero un topo" (1999)
    • "Puss in Boots: The Adventures of That Most Enterprising Feline" (2001)

    The New-Cut Gang
    • "Il falsario e il manichino di cera" (1994)
    • "Il fiammifero svedese e il segreto dell'amore" (1995)

    Serie di Sally Lockhart
    • "Il rubino di fumo" (1985)
    • "L'ombra del nord" (1986) - (The shadow in the North) vincitore dell'Honor Book per il Premio Phoenix (2006)
    • "La tigre nel pozzo" (1991)
    • "La principessa di latta" (1994)

    Trilogia di "Queste oscure materie" e opere nello stesso contesto
    • "La bussola d'oro" (1995)
    • "La lama sottile" (1997)
    • "Il cannocchiale d'ambra" (2000)
    • "La Oxford di Lyra" (2003): cartoline postali, mappa di Oxford, e brevi storie dal mondo di Queste Oscure Materie.
    • "Once Upon a Time in the North" (2008, inedito in italiano)
    L'autore sta lavorando a un seguito della trilogia, dal titolo The Book of Dust.

    The Scarecrow and his Servant
    • "The Scarecrow and his Servant" (2004)
    • "Il ponte spezzato"

    Altri
    • "Jack, il diavolo a molla" (2009)
    • "Il buon Gesù e il cattivo Cristo" (2010)

    Fonti: Wikipedia





    Dal sito ufficiale di Philip Pullman, www.philip-pullman.com.

    My Books
    "As a passionate believer in the democracy of reading, I don't think it's the task of the author of a book to tell the reader what it means. The meaning of a story emerges in the meeting between the words on the page and the thoughts in the reader's mind.
    So when people ask me what I meant by this story, or what was the message I was trying to convey in that one, I have to explain that I'm not going to explain.
    Anyway, I'm not in the message business; I'm in the "Once upon a time" business."

    «The imagination is not a mental State: it is the Human existence itself.»
    «L'immaginazione non è uno stato mentale: è l'esistenza umana stessa.»
    (William Blake)

    William Blake and me
    "Sometimes we find a poet, or a painter, or a musician who functions like a key that unlocks a part of ourselves we never knew was there.
    The experience is not like learning to appreciate something that we once found difficult or rebarbative, as we might conscientiously try to appreciate the worth of The Faerie Queene and decide that yes, on balance, it is full of interesting and admirable things.
    It's a more visceral, physical sensation than that, and it comes most powerfully when we're young.
    Something awakes that was asleep, doors open that were closed, lights come on in all the windows of a palace inside us, the existence of which we never suspected.
    So it was with me in the early 1960s, at the age of 16, with William Blake.
    I came to Blake through Allen Ginsberg, whose Howl I read half aghast, half intoxicated. I knew who Blake was; I even had an early poem of his by heart ("How Sweet I Roam'd from Field to Field"); I must have come across "The Tyger" in some school anthology.
    But if Blake could inspire the sort of hellish rapture celebrated and howled about by Ginsberg, then he was the sort of poet I needed to read. Hellish rapture was exactly what I most wanted."
    Read article in The Guardian online



    I suoi libri su