• Sulle ali della fantasia, ogni libro apre i confini della mente, per rendere infiniti i paesaggi del mondo interiore...
  • Non sentite anche voi diffondersi un delicato ed irresistibile profumo di libri?
  • Mani che creano veloci, occhi che cercano colori e ricordi, desideri antichi di inventare nuove forme: la Bellezza che l'anima rincorre!

Biografia di

 

  • Elisabetta Dami
  •  

    Elisabetta Dami

    Scrittrice italiana e creatrice del personaggio Geronimo Stilton

    I suoi libri


    Elisabetta Dami (Milano, 1958) è una scrittrice italiana, autrice di libri per ragazzi, nota per essere la creatrice del personaggio Geronimo Stilton.
    Figlia dell'editore Piero Dami (fondatore nel 1972 della Dami editore), a tredici anni inizia a muovere i primi passi nel mondo della narrativa come correttrice di bozze per la casa editrice di famiglia.
    A diciannove anni realizza i suoi primi racconti.
    Dall'esperienza di volontariato con bambini malati nasce l'idea di produrre racconti d'avventura con protagonista un topo, Geronimo Stilton, che diventerà un fenomeno editoriale del panorama italiano ed internazionale.

    Lasciamo che sia Elisabetta in persona a raccontarsi!

    dal sito www.elisabettadami.com/it/biografia
    1958-1965
    Sono nata nel 1958 a Milano, dove ancora oggi vivo.
    Amo questa città. La mia Milano è fatta di monumenti storici e angoli caratteristici che amo far scoprire ai miei amici e ai miei ospiti che vengono da tante nazioni diverse e lontane.
    Mi riconosco nei valori di Milano. è bello lavorare qui perché questa città dà a tutti tante opportunità di esprimersi e di impegnarsi.
    L'unica cosa che davvero mi manca qui a Milano è la natura.
    Amo la natura in tutte le sue forme, e trovo meravigliosi tutti gli ambienti naturali, soprattutto il mare!
    Ho vissuto molti anni a Sanremo, dove mi sono innamorata del mare e dove ho avuto la mia prima barca, un piccolo ma amatissimo dinghy di legno con l'albero a picco e la vela rossa, ereditato da mio padre, che ogni anno (in qualche modo) scartavetravo e riverniciavo da sola.
    Anche se soffro il mal di mare, ho imparato ad andare in barca e ho persino preso la patente nautica! Dopo aver dimostrato a mio padre che ero in grado di saperla portare (e non l'avrei affondata) lui mi prestava ogni estate la sua barca, un Tahiti ketch, una imbarcazione in legno di nove metri e mezzo con cui giravo per mare con i miei amici.
    Col passare degli anni però ho scoperto che la cosa che più mi dà felicità è vivere in campagna, qui ho trovato le mie vere radici.
    Così ora, appena riesco, mi rifugio nella mia piccolissima ma verdissima fattoria biodinamica, dove tra mucche e cavalli, caprette e api, e la frutta e verdura del mio amatissimo orto, trovo silenzio e pace, e ciò che io considero la vera libertà.

    1965-1975
    Ho iniziato a lavorare molto, molto presto.
    A 13 anni ho cominciato a correggere bozze per la "Dami Editore", l'azienda di mio papà, Pietro Dami. A 15 lo accompagnavo già alle fiere internazionali del libro di Bologna e Francoforte. A 19 ho iniziato a lavorare per lui e con lui ho continuato a collaborare fino a 40 anni, quando sono passata a un'altra casa editrice, le Edizioni Piemme.
    Al mio severo ma geniale babbo (di origine toscana) devo tutto, è stato la mia grande scuola di vita, mi ha insegnato tutto ciò che conta professionalmente.
    Al suo fianco ho imparato come si realizza un libro illustrato per ragazzi. E siccome pubblicavamo le nostre storie in tutto il mondo, ho imparato anche a inventare personaggi universali, che possano piacere a tutti i bambini e le bambine.

    1975-1985
    Fin da piccola sognavo di imitare mio padre, che è stato un uomo avventurosissimo e ha girato il mondo.
    Così appena ho potuto ho cercato di imitarlo!
    L'avventura è entrata nella mia vita a 20 anni, quando ho preso il brevetto di pilota d'aereo e di paracadutista.
    A 24 anni, con i primi soldi guadagnati lavorando per mio padre, ho compiuto un giro del mondo da sola. una grande esperienza di vita, che mi ha insegnato molto, e soprattutto a cavarmela da sola in qualsiasi situazione.
    A quell'epoca le ragazze non giravano da sole e tutti mi guardavano come se fossi un fenomeno. Ma io, con il mio zaino in spalla, non avevo paura di niente e ho visitato oltre dieci Paesi volando verso ovest, compiendo esperienze meravigliose nella natura e scoprendo tanti nuovi amici in tutto il mondo.
    Durante quel giro del mondo presi parte a un corso di sopravvivenza nel Maine con la scuola di sopravvivenza Outward Bound, famosa negli Stati Uniti. Per chi non ci credesse, ecco il certificato conquistato duramente, perché ho rischiato di lasciarci la pelle!
    Faceva freddissimo, 25 gradi sotto lo zero. Tutti noi avevamo uno zaino pesantissimo, che io non ero nemmeno in grado di sollevare da terra. e alla fine abbiamo superato la prova in solitario, durante la quale ciascuno di noi doveva sopravvivere da solo lungo un fiume gelato, accendendo il fuoco con mezzi di fortuna. Nessuno di noi riuscì ad accendere il fuoco e io rischiai perfino di cadere nell'acqua gelida del fiume, nel tentativo di riempire la borraccia!

    1985-1995
    Amo fare esperienze nuove, conoscere culture diverse, assorbire idee stimolanti. Credo che ognuno di noi diventi una persona migliore quando entra in contatto con gli altri.
    Viaggiare mi ha insegnato soprattutto questo: non esiste un solo modo per fare una cosa, ce ne sono tanti e nessuno è il migliore.
    Così l'avventura è rimasta una parte fondamentale della mia vita.
    Amo molto il deserto, è un ambiente naturale affascinante.
    Fin da piccola ascoltavo i racconti di mio padre, che aveva attraversato il Sahara in fuoristrada, e le parole che citava mi facevano sognare: Tassili, Assekrem, Tamanrasset, Bidon 5.
    Così a 33 anni mi sono aggregata a un gruppo di amici, veterani della Parigi-Dakar, e ho partecipato ad un rally nel Sahara attraversando l'Africa in fuoristrada da nord a sud, 18 mila km in 15 giorni. Che bello dormire sotto le stelle nel deserto, che sensazione di libertà e pace!
    Allo stesso tempo però amo anche il grande freddo, con i suoi meravigliosi paesaggi innevati, così tanti anni dopo ho passato un fantastico Natale in una tenda a Capo Nord, insieme a nuovi amici locali. Che gelo. ma che emozione, sembrava di essere in una fiaba!
    Amo moltissimo camminare, anche se non so scalare, perché soffro di vertigini!
    Sono una persona normalissima, non particolarmente atletica, ma camminando, con calma, arriverei dappertutto.
    Ho fatto trekking in Nepal, e piano piano, un passo dopo l'altro, sono arrivata fino ai piedi della catena himalayana.
    Nel 2002 e 2003 ho corso la maratona di New York, e ho anche partecipato (arrivando fino in fondo, anche se credevo di non farcela!) a una maratona ancora più impegnativa: la 100 km del Sahara, ma ci tengo a precisare che in realtà erano 120 km, in quattro giorni e mezzo, camminando tra le roventi dune del Sahara.
    E per concludere con la parte più avventurosa della mia vita, ho anche ricevuto il grande onore di essere adottata in due tribù di nativi americani, fra cui il Clan del Lupo dei Cherokee.
    Sono affascinata dai lupi e da tutti gli animali che vivono liberi nella natura.
    Di recente ho visitato un rifugio naturale dell'Indiana, negli USA, dove vengono aiutati e curati i lupi e ho provato la grande emozione di stringere tra le braccia un piccolo cucciolo di lupo.
    Ma in generale adoro tutti gli animali da sempre, tutti gli animali. Ho avuto tantissimi gatti: il mio ultimo gatto si chiamava Grigio, era un certosino dal carattere dolcissimo ed è stato con me per 14 anni, compagno fedele che mi manca profondamente.
    Abbiamo scritto tanti libri insieme, io digitavo sulla tastiera mentre Grigio teneva d'occhio il video con i suoi occhi dorati e mi faceva compagnia in silenzio, perché quello dello scrittore è un lavoro solitario.
    Lui mi manca così tanto che non sono ancora riuscita a sostituirlo con un altro gatto: nessun felino potrà mai prendere il posto di Grigio.
    Ma quando e se mi sentirò pronta, sono certa che andrò a scegliere il mio prossimo compagno domestico in un gattile, dove ci sono tanti gatti pronti a dare affetto.



    1995-2005
    Ho sempre desiderato avere una famiglia numerosa, e tanti bambini. Molti anni fa ho scoperto che per motivi clinici non potevo avere figli, ed è stato per me un momento molto difficile. Questa notizia mi era stata data in ospedale.
    Ma fu proprio lì, in un ospedale, che capii una cosa: che mi piaceva molto stare vicino ai bambini, e che così avrei fatto, in un modo o nell'altro.
    Per un po' feci volontariato in un ospedale, e fu lì che quasi per caso nacque Geronimo Stilton.
    Erano gli anni in cui Patch Adams aveva insegnato al mondo che i bambini, per guarire, hanno bisogno di ridere.
    Così cominciai a inventare storie buffe di cui era protagonista un topo.
    Erano le storie di Geronimo Stilton, un topo un po' goffo, al quale succedevano avventure piene di umorismo e colpi di scena, che avvincevano i bambini.
    Per renderli felici e dare loro speranza, inventavo sempre dei finali in cui Geronimo si riscattava sempre, traeva forza dalle sue disavventure e diventava un personaggio vincente e felice, trascinando tutti i bambini in quel lieto fine.
    Fu un riscatto anche per me. Non potevo essere mamma, ma potevo diventare la mamma di tutti i bambini che ascoltavano le mie storie.
    Facendo volontariato ho cercato di dar loro aiuto, ma loro ne hanno dato tanto di più a me, nel momento più difficile della mia vita.
    Capii presto che quel semplice meccanismo narrativo di caduta e risalita verso un lieto fine non serviva solo a quei bambini, ma a tutti i bambini.
    E a tutti noi.
    Perché tutti noi abbiamo bisogno di credere in un lieto fine che prima o poi arriverà.
    Così ho iniziato a documentarmi.
    Studiai la struttura delle favole.
    Dal Settecento, il secolo d'oro, fino ai saggi di Bruno Bettelheim, attraversando tutti gli autori più importanti.
    Capii subito che Geronimo Stilton non era un eroe, un paladino settecentesco che risolveva le situazioni grazie al suo coraggio.
    Era piuttosto un antieroe, con le sue debolezze e i suoi limiti.
    Ma li superava grazie all'aiuto dei suoi amici.
    Ecco, l'amicizia è il vero
    segreto delle sue avventure, il valore più universale che rappresenta. E subito dopo vengono altri valori classici e universali come l'accoglienza, l'onestà, la sincerità, la lealtà, l'umiltà, la gentilezza, la pace, il rispetto per gli anziani, il rispetto per la natura, l'amore per tutte le cose belle e buone della vita senza mai dimenticare che la vita è meravigliosa sempre e comunque.
    è stato un successo enorme e inaspettato.
    Ho pubblicato più di 400 titoli in oltre 40 lingue e sono state vendute oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo.

    2005-2015
    La mia più grande passione è la scrittura.
    Quando inizio un nuovo libro cerco la pace e la concentrazione.
    E l'ho trovata nella mia piccola fattoria bio in campagna. Mi siedo sulla poltrona e alzo gli occhi verso la finestra.
    Davanti a me c'è un piccolo paradiso verde di frutteti, terreni e arnie, a metà strada fra i boschi e i prati, dove produciamo delle buonissime marmellate, conserve e miele di castagno e acacia.
    Mi sono circondata di animali. Il cane da pastore Moretto. I cavalli Stella e Cochis e l'asina, Gina, che sono stati salvati dal macello.
    La capretta Fortunella. E due mucche, Neva e Chiara, anche loro salvate dal macello, a cui non chiedo di produrre il latte, mi basta vederle pascolare felici nel grande prato verde davanti alla fattoria.
    Geronimo e io scriviamo molto, ma è solo perché adoriamo farlo. Dopo tanti anni, stranamente non abbiamo mai difficoltà a trovare spunti, perché non si è mai spento il desiderio di entrare in contatto con il cuore dei nostri lettori.
    Troviamo spunto nella realtà, nei racconti degli amici e delle amiche, nelle conversazioni ascoltate in metrò, nelle parole delle mamme e degli educatori.
    Siamo cittadini del mondo, in qualunque luogo si nasconde il seme di una nuova storia, l'ispirazione per un'altra avventura.
    Per quanto riguarda me, trovo spunto soprattutto nel bambino che ho ancora e avrò sempre nel cuore.
    Come ha scritto Saint-Exupéry all'inizio del "Piccolo principe": "Tutti gli adulti sono stati bambini, ma pochi di loro se lo ricordano".
    Io cerco di ricordarmelo ogni volta che scrivo.

    2015-OGGI
    Nel mio futuro vedo nuove storie e nuovi viaggi, nuovi amici e nuove culture da conoscere. Non ho perso la passione che mi spingeva a provare esperienze sempre nuove come quando avevo vent'anni.
    Insomma, sono rimasta sempre io, anche perché a essere diventato famoso è Geronimo Stilton. è lui che firma i libri, non io!
    Io sono rimasta quella di sempre, quella con la passione per la scrittura, che mi fa alzare alla mattina all'alba piena di entusiasmo, per fare la cosa che amo di più: scrivere storie.
    Non ho smesso di amare le cose semplici, perché non ho dimenticato che la felicità si trova lì.
    Non mi stanco di coltivare sogni.
    Ad esempio imparare a suonare il pianoforte: questo è sempre stato il mio grande sogno fin da piccola.
    So benissimo che per ora strimpello in modo orrendo, ma sto prendendo lezioni e spero di migliorare, prima o poi, chissà quando.
    Per ora ho già imparato gli accordi per suonare 'Knockin' on Heaven's Door' di Bob Dylan.
    Non mi vergogno delle mie rughe. Come ha detto Anna Magnani: "Ci tengo alle mie rughe io, ci ho messo una vita a farmele venire".
    Per me invecchiare significa soprattutto avere più amici e più storie da raccontare: due tra le cose più preziose della mia vita.
    Che cosa c'è nel mio futuro?
    Non lo so.
    Anzi, no lo so ancora. Certo, sarà una sorpresa, ma questo dopo tutto è il senso della vita, essere sempre pronti a tutto, e grati a tutto ciò che la vita ci offre.




    I suoi libri su