Biografia di |
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Luis Sepulveda "È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo." "E se è tutto un sogno, che importa. Mi piace e voglio continuare a sognare." I suoi libri |
Ovalle, 4 ottobre 1949 – Oviedo, 16 aprile 2020
Luis Sepulveda è stato uno scrittore acuto e accattivante, ma se i suoi romanzi non avessero avuto successo, ci si sarebbe comunque
appassionati alla sua vita, così frastagliata, ricca di eventi, così piena di colpi di scena, da restare col fiato sospeso.
Luis Sepulveda nasce il 4 ottobre del 1949 in una camera d'albergo di Ovalle, nel Cile. I suoi genitori si trovarono lì perché messi
in fuga a seguito di una denuncia (alla cui base c'erano ragioni politiche) emessa dal nonno materno nei confronti del genero.
Così egli passa i primi anni della sua vita a Valparaìso, in compagnia del nonno paterno (un anarchico andaluso - fuggiasco perchè condannato
a morte - Gerardo Sepulveda Tapia, meglio conosciuto come Ricardo Blanco), dello zio Pepe (anch'egli anarchico), e di
Salgari,
Conrad e Melville, che ben presto gli trasmettono l'amore per la scrittura e per l'avventura.
Tra i quindici e i diciassette anni si iscrive alla Gioventù comunista e diviene redattore del quotidiano "Clarìn".
A soli vent'anni ottiene il Premio Casa de las Americas con il suo primo libro di racconti, "Crònicas de Pedro Nadie", e a
seguire, una borsa di studio per corsi di drammaturgia della durata di cinque anni, presso l'Università Lomonosov di Mosca.
Ma resta nella capitale russa solo 4 mesi: per "atteggiamenti contrari alla morale pubblica" (diviene nota la sua relazione con la
professoressa di letteratura slava e moglie del decano dell'Istituto ricerche marxiste) viene infatti espulso; ed è così che la sua
vita errabonda prende davvero il via.
Ritorna in Cile, ma ha contrasti con il padre, viene allontanato dalla Gioventù comunista e così decide di militare tra le file
dell'Ejercito de Liberacion Nacional in Bolivia.
"La gabbianella e il gatto" è un film d'animazione italiano del 1998 realizzato dallo studio "Lanterna Magica"
diretto da Enzo D'Alò, basato sul romanzo "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"
dello scrittore cileno Luis Sepúlveda.
Tornato in Cile consegue il diploma di regista teatrale, allestisce spettacoli, scrive racconti, lavora alla radio, diviene responsabile di una
cooperativa agricola, entra a far parte del partito socialista e della guardia personale di Salvador Allende.
Sono anni felici per Sepulveda:
"I mille giorni del Governo Popolare furono duri, intensi, sofferti e felici. Dormivamo poco. Vivevamo ovunque e in nessun posto. [...]
Noi si che abbiamo avuto una gioventù, e fu vitale, ribelle, anticonformista, incandescente, perché si forgiò nel lavoro volontario,
nelle fredde notti di azione e propaganda.[...] Studiavamo, leggevamo Marx e Sartre, Gramsci e Ho Chi Minh, il Che e Willy Brandt, Marta
Harnecker e Olof Palme [...]. Ascoltavamo i Quilapayun e Janis Joplin, cantavamo con Victor Jara, gli Inti-Illimani e i Mamas and Papas.
Ballavamo con Hector Pavez e Margot Lodola, e i quattro ragazzi di Liverpool facevano sospirare i nostri cuori."
Con il colpo di stato del 1973 e la dittatura del generale Pinochet, Sepulveda viene catturato, interrogato, torturato.
Per sette mesi resta chiuso in una cella della caserma di Tucapel, uno stanzino largo cinquanta centimetri, lungo un metro e mezzo, e così basso
da non potersi mai alzare in piedi.
Per due volte deve intervenire Amnesty International, che gli permette di essere scarcerato, e di commutare la condanna a morte in un esilio
della durata di otto anni.
Invece di volare in Svezia, dove gli era stata promessa la cattedra di drammaturgia presso l'Università di Uppsala, Sepulveda scappa in Brasile
e poi in Paraguay, quindi a Quito (Ecuador), dove riprende a far teatro e partecipa alla spedizione dell'UNESCO dedicata allo studio dell'impatto
della civiltà sugli indios Shuar.
Per sette mesi dunque vive in Amazzonia, esperienza che sarà alla base di un capolavoro, "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore".
Dopo aver ottenuto la cittadinanza nicaraguese (sono gli anni in cui entra a far parte della Brigata Simon Bolivar) e aver vissuto ad Amburgo,
dal 1982 al 1986 lavora con Greenpeace.
Dal 1996 vive a Gijon, in Spagna, con la compagna Carmen, i figli, e il cane Zarko.
Dal punto di vista letterario Sepulveda ha la capacità di essere lirico, essenziale e toccante; ma nei suoi scritti vi è anche fortezza, audacia,
senso critico e coraggio: crede nella parola, non ha paura di usarla, sia che si tratti di temi soffusi, poetici e intensi, sia che si tratti di
denuncia, di rabbia, di speranza e di ardore.
Nelle sue parole c'è l'amore per la Natura (Il vecchio che leggeva romanzi d'amore), la rabbia per l'Ingiustizia (Il potere dei sogni e Cronache
dal Cono Sud), la passione per l'Avventura (Patagonia Express), la Dolcezza (Storia di una gabbanella e del gatto che le insegnò a volare).
Sa essere intenso ed ironico, scurrile e lirico.