Biografia di |
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"Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. "Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo..." I suoi libri |
Daniel Pennac nasce il 1° dicembre 1944 a Casablanca, in Marocco.
Proviene da una famiglia di militari e nel corso della sua infanzia insieme ai suoi genitori viaggia in giro per mondo, avendo modo quindi
di soggiornare in Africa, nel Sud-est asiatico, in Europa e nel sud della Francia.
In giovinezza frequenta il liceo, ma i risultati ottenuti non sono buoni; soltanto durante gli ultimi anni di scuola ottiene buoni risultati
grazie a un suo docente che, rendendosi conto della passione di Daniel per la scrittura, gli propone di scrivere un romanzo diviso in
puntate anziché i classici temi che si svolgono durante gli anni del liceo.
Dopo gli studi liceali intraprende gli studi accademici frequentando la facoltà di Lettere a Nizza.
Finiti gli studi ottiene il diploma di laurea in Lettere.
Nel 1970 decide di intraprendere la carriera di docente.
Il suo obiettivo è sia quello di insegnare sia quello di dedicarsi alla sua passione, la scrittura di testi.
Tre anni più tardi realizza un pamphlet*, "Le service militaire au service de qui?", dove fa la descrizione della caserma,
considerata come un luogo tribale fondato su tre principi cardine: la maturità, la virilità e l'uguaglianza.
L'obiettivo di questo lavoro quindi è quello di criticare il mondo militare.
Per non infangare però la memoria della sua famiglia che proviene dall'ambiente militare si firma, nel pamphlet, con lo pseudonimo
di Pennacchioni.
L'insegnamento diventa per lui una professione che gli dà tante soddisfazioni.
Dopo aver ottenuto la laurea, infatti, insegna lettere prima a Nizza e poi in un liceo parigino.
In questi anni scrive numerosi libri per bambini e vari romanzi burleschi.
Sul finire degli anni Ottanta riceve un importante premio: il Premio Polar di Le Mans e agli inizi degli anni Novanta termina la stesura
del romanzo "Au bonheur des ogres", in cui racconta la storia di Benjamin Malaussène, un uomo che lavora nei Grandi Magazzini,
luogo dove vengono commessi numerosi omicidi.
Fino al 1995 Pennac insegna sempre nel liceo di Parigi, continuando a dedicarsi alla stesura di testi, con un particolare riguardo alla scrittura di racconti
per bambini, passione che non lascerà più.
Tra i racconti più belli si ricordano "Abbaiare stanca" e
"L'occhio del lupo", entrambi del 1993.
Nel 1993 scrive anche "Come un romanzo", un bellissimo saggio indirizzato ai lettori in cui
sono presentati e spiegati i diritti imprescrittibili di noi lettori come quello di abbandonare un libro quando non ci piace, di saltare
le pagine, di leggere subito il finale, il diritto di rileggere, ecc.
Nei romanzi scritti in questi anni ambienta molti dei suoi episodi nel quartiere Belleville, in cui vive.
Tra i testi che scrive in questi anni si ricordano: "La fée Carabine", "La petite marchande de prose", "Monsieur Malausséne",
"La passione secondo Thérèse", "Ultime notizie dalla famiglia".
La sua produzione letteraria è molto ricca e numerosi sono i libri che scrive per i bambini; tra questi si ricordano:
"Cabot-Caboche", "L'oeil de loup", "La vie à l'envers", "Qu'est ce-que tu attends, Marie?", "Sahara", "Le tour du ciel".
Nel corso degli anni Novanta vince anche il Premio Cento e nel 2002 riceve il Premio Grinzane Cavour.
Nel 2003 scrive il libro "Ecco la storia" che riscuote un grande successo.
Due anni dopo viene insignito della Legion d'Onore per le arti e la letteratura e negli anni seguenti riceve il Premio Renaudot.
In questi anni Daniel Pennac continua la sua attività letteraria, riscuotendo sempre grandi successi.
Qui di seguito, la sua bibliografia:
Classici Moderni per Ragazzi
 
"Ernest & Celestine" è un film d'animazione franco-belga, (Italia 20 dicembre 2012),
Diretto da Stéphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner,
illustrazioni di Gabrielle Vincent. Sceneggiatura di Daniel Pennac.
 
Fonti: Wikipedia, biografieonline.it
Altri romanzi
I pamplet erano pubblicazioni a basso prezzo e facili da produrre e diffondere.
L'enunciazione è sempre in prima persona e assume toni generalmente critici e irriverenti, e
risponde a un imperativo ineludibile che proviene dall'io interiore dell'autore.
Il pathos è elemento fondamentale dei pamphlet e suo veicolo principale sono le figure retoriche, tra cui soprattutto metafore,
ossimori e antitesi: le posizioni avversarie o l'ingenuità dei lettori sono spesso oggetto di ironia e sarcasmo.
Apparso nel XVIII secolo in Francia, è diventato un vero e proprio genere letterario, e prende il nome dal titolo del
"Pamphilus seu de amore", commedia elegiaca mediolatina di impronta ovidiana, che ebbe grande diffusione in tutta
l'Europa letteraria del XII secolo; l'opera era nota in Francia con il titolo popolare di "Pamphilet" (antico francese),
il nome del suo personaggio protagonista.
Questo nome, facilmente memorizzabile, diventa nel tempo l'indicatore di una classe di testi pensati per un pubblico il più
possibile esteso e prendendo il significato di "opuscolo", "libretto"
(ossia libro di poche pagine), significato che conserva ancora oggi, specialmente in inglese.
In particolare, nella Francia del XVIII secolo, assunse il significato di «libello satirico o polemico» .
La forma intermedia tra Pamphilus e pamphlet sarebbe stata il latino anglicizzato panfletus (attestato nel 1500),
che a sua volta avrebbe dato luogo all'inglese pamphilet o panflet e al diminutivo francese pamphillèt.
(da wikipedia)