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Daniel Defoe "Tutta la nostra scontentezza per ciò che non abbiamo mi parve derivare dall'ingratitudine per ciò che abbiamo." "Il più alto grado di saggezza umana è il conoscere la propria tendenza a piegarsi alle circostanze e di creare una calma interiore nonostante le tempeste esteriori." I suoi libri |
Daniel Defoe, (Stoke Newington, 3 aprile 1660 - Moorfields, 21 aprile 1731), è stato uno scrittore britannico.
Viene frequentemente indicato come il "padre del romanzo inglese".
Defoe nacque in un borgo Londinese, Stoke Newington, il 3 aprile 1660. Suo padre, James Foe, era un membro della società dei macellai,
ma mercante di candele; Daniel modificò il proprio cognome da "Foe" al più aristocratico "Defoe" intorno al 1703, arrivando in alcune
occasioni a dichiarare di essere un discendente della famiglia De Beau Faux.
La famiglia di Defoe era di credo presbiteriano dissenziente; egli fu mandato a scuola all'accademia dissenziente di Stoke Newington,
diretta da Charles Morton (in seguito vicepresidente di Harvard); qui non seguì studi classici, ma si dedicò a discipline come l'economia,
la geografia e le lingue straniere.
Daniel, contro la volontà del padre, scelse di non diventare pastore presbiteriano e di dedicarsi agli affari.
In questo ramo ebbe un grande successo, e poté sposare Mary Tuffley, figlia di un ricco mercante, ottenendo tra l'altro una dote di 3.700
sterline. Da Mary ebbe sette figli.
Convinto sostenitore della causa liberale, nel 1685 Defoe si schierò con il Duca di Monmouth (figlio illegittimo, protestante, di Carlo II),
che osteggiava il legittimo erede al trono e fratello di Carlo, il cattolico Giacomo II.
Nel 1688 prese posizione dalla parte di Guglielmo d'Orange quando questi si scontrò con il suocero Giacomo (che intendeva instaurare una
monarchia assoluta e mettere in atto una politica di pulizia religiosa analoga a quella di Luigi XIV in Francia).
Nel 1692, Defoe finì in bancarotta, pagando il suo disastro economico anche con la prigione.
Riuscì a risollevare le proprie condizioni finanziarie dando inizio a una serie di attività disparate: una fabbrica di mattoni,
un servizio di consulenza per il governo, e qualche pubblicazione come saggista.
I saggi di Defoe, di natura politica ed economica, contenevano raccomandazioni destinate a rivelarsi all'avanguardia rispetto ai suoi tempi:
suggerivano, tra l'altro, la creazione di una banca centrale (divenuta realtà nel 1694), di un sistema pensionistico, di società di
assicurazioni.
Defoe propose anche nuove leggi sulla bancarotta.
Dopo la morte di Guglielmo III (1702), Defoe fu arrestato con l'accusa di avere diffamato la Chiesa d'Inghilterra nel suo saggio
"La via più breve per i dissenzienti" (The shortest way with the dissenters).
Il libro venne messo al rogo, e Defoe subì prima la gogna e poi nuovamente la prigione, nel carcere di
Newgate.
Mentre attende in carcere la sentenza, Defoe scrive "A Hymn to the Pillory", che circola per tutta Londra: la condanna si
trasforma in trionfo, la gogna viene ornata di fiori e scorrono fiumi di birra in onore del condannato.
"Inno alla Gogna", nel ritmo quasi di ballata, col tono a volte amaro del sarcasmo e a volte violento dell'invettiva, sviluppa un tema
caro alle satire di Defoe: la condanna inflitta agli innocenti, l'impunità dei colpevoli, la barbarie del ludibrio della folla.
Di questo è simbolo la gogna, "geroglifica macchina di Stato", diabolico congegno, incomprensibile a chi è onesto.
Emblema non di giustizia ma del suo contrario.
Ignominioso e incivile strumento di tortura, cassa di risonanza e amplificazione della malizia umana che ha solo sete di vendetta e
gode del dolore altrui.
Dal momento che venne fatto prigioniero la moglie colse l'occasione per divorziare e tenere al contempo i loro figli, data l'impossibilità per
Defoe di allevarli al meglio.
Durante la sua prigionia a Newgate Defoe iniziò anche a scrivere il romanzo "Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders",
considerato la sua prima grande opera letteraria.
Nel frattempo aveva perso la fabbrica di mattoni, e per risollevarsi da un nuovo periodo di crisi economica fondò la rivista trisettimanale "The Review",
destinata a durare dieci anni e diventare una pietra miliare nella storia del giornalismo.
Quasi tutti gli articoli erano dello stesso Defoe, che, pur dichiarandosi indipendente, in realtà aveva un accordo con il primo ministro
Robert Harley, che gli aveva promesso l'amnistia.
In ogni caso, l'opera giornalistica di Defoe fu pionieristica; si ritiene che egli abbia in pratica fondato il giornalismo
tabloid.
Da sottolineare a tal proposito la sua contemporaneità nonché amicizia con Jonathan Swift.
Fra il 1705 e il 1707 si trasferì in Scozia.
Presentandosi come giornalista, in realtà lavorò attivamente con lo scopo di convincere il Parlamento scozzese ad accettare l'Atto di Unione con
il Parlamento inglese, stipulato nel 1707.
È in questo periodo che egli perde le tracce dei quattro suoi figli sopravvissuti, dei quali non ci è dato sapere altro se non che
non cercarono un incontro con il padre poiché consci del suo certo rifiuto, data la sua elevata vanità e indipendenza sociale.
Nel 1714, sempre lavorando sotto mentite spoglie per il governo, riuscì a entrare nella redazione di un settimanale giacobita.
Scoperto sei anni dopo, si vide costretto a porre fine alla sua attività di giornalista.
Nel frattempo aveva continuato a scrivere romanzi; nel 1715 pubblicò "The Family Instructor", e nel 1718 quello che sarebbe diventato il suo
più celebre romanzo, "Robinson Crusoe".
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Illustrazioni di John Pine (1690–1756)
Subito dopo, scrisse due romanzi sequel di Robinson Crusoe:
• "Ulteriori avventure di Robinson Crusoe"
• "Riflessioni serie di Robinson Crusoe".
A "Robinson Crusoe" seguirono numerose opere minori, incluse diverse false
autobiografie (di famosi criminali o di altri personaggi pubblici, come nel caso della cortigiana pentita, Lady Roxana) e una
quantità di romanzi tra gli altri:
• "Memorie di un cavaliere",
• "Il capitano Singleton",
• "Il colonnello Jack",
• "La peste di Londra".
Defoe morì a Moorfields, nei pressi di Londra, nel 1731.
Oggi riposa nel cimitero di Bunhill Fields, a Londra.
Fonti: Wikipedia