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"L'amore nascerà con l'essere umano e morirà con l'essere umano, in tale contesto il sesso opposto è il complementare della
propria vita, l'essenza della comunione, l'alchimia che trasforma la vita".
"La pietra filosofale non è come qualcuno pensa il tentativo di trasformare il piombo in oro, in realtà è la CONOSCENZA,
l'aurum filosoforum."
"La donna è l'unica divinità che riconosco."
Arturo Schwarz
I suoi libri
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Arturo Schwarz è scrittore, editore, collezionista e critico d'arte, di famiglia ebraica di origine tedesca, nato ad Alessandria d'Egitto
il 3 febbraio 1924.
Impegnato fin da giovanissimo nel campo della cultura e della politica con la sua libreria e la sua casa editrice (Progresso e cultura), è
stato tra i fondatori della sezione egiziana della Quarta Internazionale trockista (1946).
Incarcerato e poi espulso (1949) dall'Egitto per la sua attività, si è trasferito a Milano, assumendo la cittadinanza italiana.
Ha donato parte della sua collezione di opere d'arte, soprattutto dadaiste e surrealiste, ai musei di Tel Aviv e di Gerusalemme e alla
Galleria nazionale d'arte moderna di Roma (1997).
Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui la laurea honoris causa in filosofia dall'università di Tel Aviv (1996).
Alla sua formazione hanno contribuito le letture di B. Spinoza, K. Marx, S. Freud, di A. Breton e degli altri surrealisti.
I suoi interessi si sono incentrati nello studio della cabala, dell'alchimia, dell'arte preistorica e tribale, dell'arte e delle filosofie
orientali; nell'intento di verificare i suoi percorsi d'indagine, ha compiuto diversi viaggi alla ricerca delle radici del pensiero
alchemico.
L'incontro con Breton a Parigi (1949) e l'amicizia con M. Duchamp lo spinsero ad approfondire gli studi sul dadaismo e sul surrealismo,
mentre cominciava a formare la sua collezione d'arte.
Dal 1952 al 1959 si è dedicato all'attività editoriale, pubblicando scritti e documenti di storia e cultura del Novecento e collane sul
romanzo e sulla poesia contemporanea.
Dal 1954 nella sua libreria milanese, trasformata nel 1961 in galleria e rimasta attiva fino al 1975, ha presentato gli esponenti più
significativi delle avanguardie storiche (in particolare dadaisti e surrealisti) e del secondo dopoguerra; all'arte italiana ha dedicato
anche saggi critici, con lo pseudonimo di Tristan Sauvage: Pittura italiana del dopoguerra (1957); Arte nucleare (1962).
Nell'ambito dei suoi interessi sul dadaismo e sul surrealismo, ha promosso la riedizione in più esemplari di famosi ready-made - anche di
alcuni perduti - di Duchamp e di Man Ray.
Ha curato importanti mostre: New York Dada. Duchamp, Man Ray, Picabia (1973-74, Monaco, Städtische Galerie im Lenbachhaus; 1974, Tubinga,
Kunsthalle); El espíritu Dada 1915-1925 (1980, Caracas, Museo de Arte Contemporáneo); Man Ray, carte varie e variabili (1983-84, Milano,
Padiglione d'arte contemporánea); I surrealisti (1989, Milano, Palazzo Reale; 1990, Francoforte, Schirn Kunsthalle); Dada, l'arte della
negazione (1994, Roma, Palazzo delle esposizioni); e ha pubblicato numerosi scritti: Marcel Duchamp (1968); The complete works of Marcel
Duchamp (1969; trad. it. La sposa messa a nudo in Marcel Duchamp, anche, 1974); André Breton, Trotski e l'anarchia (1974); Man Ray, il
rigore dell'immaginazione (1977); L'avventura surrealista: amore e rivoluzione, anche (1997); Cabbalà e alchimia.
Saggio sugli archetipi comuni (1999).
Per la Biennale di Venezia del 1986 ha curato la mostra Arte e alchimia, tematica su cui vertono molte sue pubblicazioni:
Si deve ancora ricordare la sua attività poetica, da "Papier hygiénique" (1945) e "Avant que le coq ne chante" (1951) a "Il reale assoluto"
(con illustrazioni di Duchamp e Man Ray, 1964), "Il reale dissoluto" (con illustrazioni di César, 1973), Méta.morphoses (con illustrazioni di
A. Masson, 1976).
Fonti: TRECCANI