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"UNA NOTTE HO SOGNATO CHE PARLAVI" *
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Queste pagine narrano la storia quotidianamente e banalmente vera di Tommy, un simpatico e riccioluto adolescente autistico.
E del suo straordinario rapporto con il padre, Gianluca Nicoletti.
Di un bambino che a tre anni era tanto buono e silenzioso - forse persino troppo - e di suo padre che, quando un neuropsichiatra sentenziò: "Suo figlio è attratto più
dagli oggetti che dalle persone", non trovò tutto ciò affatto strano.
(In fondo, era stato così anche per lui: aveva cominciato a parlare tardissimo e ora si guadagnava da vivere proprio parlando; quindi, prima o poi, pure Tommy avrebbe
iniziato a farsi sentire).
In seguito, con l'arrivo dell'adolescenza, le cose in famiglia improvvisamente cambiarono: quel bambino taciturno diventa un gigante con i peli, forzuto, talvolta aggressivo,
spesso incontrollabile, e Gianluca, chiamato in causa dalla moglie sconfortata, si scopre - suo malgrado - un genitore felicemente indispensabile.
"Il padre di un autistico di solito fugge. Quando non fugge, nel tempo lui e il figlio diventano gemelli inseparabili. Tommy è la mia ombra silenziosa" scrive Nicoletti.
"E un oracolo da ascoltare stando fermi, e senza troppo arrabattarsi a farlo agitare sui nostri passi.
Molto più interessante è respirarlo e cercare di rubare qualcosa del suo segreto d'immota serenità."
E allora ecco il racconto dolceamaro, sempre franco e disincantato, di un piccolo universo quotidiano, fatto di impegnative (per il padre che deve pEdalare per due) e
piacevoli per il figlio che va a rimorchio) gite in tandem su e giù per Roma, di meno piacevoli visite negli uffici della Asl per ottenere un permesso di parcheggio
per disabili irragionevolmente negato di acrobatiche organizzazioni famigliari per conciliare lavoro-scuola-terapie-svago (districandosi fra deliziose insegnanti di
yoga, esperti di ippoterapia, demotivanti insegnanti di sostegno, svogliati operatori sociosanitari), e poi di risse verbali per un posto a sedere in autobus, di quesiti
su come gestire la nascente (e prorompente) sessualità di Tommu e su come affrontare "un domani" il suo futuro.
Perchè l'autismo - di cui si sa ancora pochissimo -
non è un disturbo infantile: dall'autismo non !si guarisce".
"Una notte ho sognato che parlavi" è dunque un memoir ironico e commovente, talvolta struggente, spesso allegro, e insieme un libro-verità che racconta con grande
coraggio una patologia, troppo spesso rappresentata in modo fantasiosi e iperbolico, oggi diffusissima.
E, cosa che non molti sanno, una vera e propria emergenza sociale, la prima causa di handica in Italia.