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Charles Godfrey Leland,
antropologo, giornalista, folklorista
"C'è nel Nord Italia una zona montagnosa conosciuta come la Romagna Toscana, i cui abitanti parlano una forma grezza di dialetto bolognese.
Questi Romagnoli sono evidentemente una razza molto antica e pare abbiano preservato tradizioni ed usi quasi immutati da un periodo di tempo
incredibilmente antico"
I suoi libri
Charles Godfrey Leland nasce a Filadelfia il 15 agosto 1824 da una ricca famiglia inglese (Muore a Firenze il 20 marzo
1903) fu un giornalista e folclorista statunitense.
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Gli studi di antropologia per i quali è noto in tutto il mondo sono:
• "Etruscan Roman Remains in Popular Tradition" (1892) .
• "Legends of Florence Collected From the People" (2 vol.) (1896).
• "Aradia", o "Il Vangelo delle Streghe" (1899).
"Sopravvivenze etrusche e romane nelle tradizioni popolari".
Avvicinato alla cultura stregonesca dalle domestiche irlandesi, si interessò precocemente di esoterismo, applicandosi nella traduzione di
numerosi testi.
Viaggiò spesso in Europa per ricerche antropologiche, fermandosi in Francia e Inghilterra, e si occupò di culture marginali: zingari e
indiani d'America.
Aderì al movimento anarchico e partecipò a insurrezioni, come il 1848 parigino e la guerra di secessione americana.
Nel 1888 si trasferì a Firenze, dove mori il 20 marzo 1903.
"Roman Remains "- prima edizione 1892
(Ora edito da Om Edizioni con il titolo:
"Streghe, esseri fatati ed incantesimi nell'Italia del Nord")
Il volume di Charles G. Leland comincia con la lapidaria affermazione:
"C'è nel Nord Italia una zona montagnosa conosciuta come la Romagna Toscana, i cui abitanti parlano una forma grezza di dialetto bolognese.
Questi Romagnoli sono evidentemente una razza molto antica e pare abbiano preservato tradizioni ed usi quasi immutati da un periodo di tempo
incredibilmente antico".
Senza citare le sue fonti, Leland sostiene che in quegli ultimi anni si era disquisito sulla possibile origine etrusca dei Bolognesi: pare
si sia deciso che non lo sono. Nulla da dire, a questo riguardo: probabilmente loro erano lì prima degli Etruschi.
Tuttavia, secondo Leland, gli Etruschi, che per un certo periodo dominarono gran parte dell'Italia, probabilmente lasciarono in zone remote
quelle tracce della loro cultura di cui parla questo libro.
Più precisamente, nel territorio di cui parla Leland, esteso tra Forlì e Ravenna si sarebbero conservati antichi culti pagani, poi diventati
stregoneria.
Scrive il folclorista statunitense:
"Tra questa gente la stregheria o stregoneria - o, come ho udito chiamarla, "la vecchia religione" - esiste ad un grado tale che molti
Italiani ne rimarrebbero stupiti. Questa stregheria, o vecchia religione, è qualcosa di più della magia e qualcosa di meno di una fede.
Consiste nelle rimanenze di una mitologia di spiriti, i principali dei quali conservano i nomi e gli attributi degli antichi Dei Etruschi come
Tinia o Jupiter -, Faflon - o Bacco - e Teramo (in Etrusco Turms) - o Mercurio. Accanto ad essi continuano ad esistere, nei ricordi di pochi,
le Divinità rurali Romane più antiche come Silvanus, Palus, Pan ed i Fauni. A tutti loro vengono tuttora indirizzate - o almeno conservate -
le invocazioni o preghiere in grezze forme metriche."
Proprio a tali divinità, ai loro attributi, alle leggende ed alle invocazioni loro riservate, è dedicata quest'opera di Leland.
L'importanza degli studi di Leland sull'origine di alcune tradizioni della Romagna furono riconosciute valide, in un primo tempo, da studiosi
come Corso e Petazzoni; successivamente subirono un ridimensionamento forse dovuto, più che ad effettive carenze degli studi stessi, a questioni
politico-sociali, e anche dal comportamento antiaccademico del Leland. Oggi si è aperta un'opera di revisione più pacata del suo lavoro, che ha
identificato elementi di interesse, anche se non così sostanziali come lo stesso Leland voleva credere.
"Vangelo di Aradia"
È a Firenze, nel 1886 che, secondo il suo racconto, fu per lungo tempo a contatto con una donna italiana chiamata Maddalena, una presunta
strega, che gli fornì la giusta interpretazione del "Vangelo delle streghe".
Egli lo tradusse con il titolo di: "Aradia", or "Gospel of the Witches of Italy", ancora oggi usato come testo di riferimento nel neopaganesimo
ed in particolare nella corrente della Stregoneria e della wicca.
Il vangelo è stato pubblicato in inglese, traducendo i riti del manoscritto italiano. Le illustrazioni sono di Leland stesso, ispirate
all'iconografia pagana e all'occultismo, che si possono trovare nella prima edizione italiana del 1994 e successive ristampe della Editrice
Rebis e nella versione del 2001 curata da Stampa Alternativa.
In esso emerge in molti punti l'immagine cristiana distorta della stregoneria rurale di quel periodo.
Nel libro del Leland, le streghe italiane adorano la dea Diana e il Dio Lucifero (o Splendor) e vengono a contatto tra di loro in consessi
notturni chiamati "tregende" o sabba per i rituali di Luna piena e celebrano i loro Dei con il canto, la danza e l'accoppiamento.
Le loro celebrazioni inoltre includono un'eucarestia per la comunione con le divinità mediante banchetti sabbatici a base di torte dolci e
buon vino, particolare già messo in evidenza da Francesco Guazzo nel suo "Compendium maleficarum".
Durante questo periodo Leland fu coinvolto nello studio del folclore stregonesco italiano e da questo lavoro emergono alcuni elementi della
stregoneria con marcati parallelismi alle pratiche pagane del culto magico pre-cristiano ed un nuovo punto di vista molto interessante di
stregoneria pre-gardneriana.
I Suoi Libri selezionati:
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"Antichi incantesimI", Rituali, magie d'amore e di guarigione, aneddoti, storie
"Aradia. Il vangelo delle streghe"
"I canti di Aradia", Il vangelo delle streghe italiane
"Il grimorio della strega", Incantesimi, invocazioni, amuleti e divinazioni
"Il tesoro delle streghe", I segreti della magia etrusco-romana
"il tesoro delle streghe", Vol.2
"Magia degli zingari", Anedoti e racconti
"Streghe, esseri fatati ed incantesimi nell'Italia del Nord"
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Fonte: wikipedia