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Dalla prefazione di Luca Bertolotti:
"Una delle più sottili illusioni che ci accompagnano nel corso della vita è quella che ci suggerisce costantemente di essere
individui liberi, piuttostointegri con tratti caratteriali e prncipi mrali che delineano chiaramente la nostra individualità.
Tutte le distrazioni del mondo tendono a riempire ogni silenzio,
ogni reale spazio di riflessione che possa mettere in discussione tale assunto.
Provano però a sbirciare con onestà dentro di noi, dietro il sipario delle maschere con cui ci presentiamo al mondo, si apre un
nuovo scenario colto più caotico di quanto si potrebbe immaginare: cori di voci che si contendono continuamente il loro
«diritto al trono»...
Tutti i nostri dubbi, paure, sensi di colpa, rimpianti, insicurezze e indecisioni emergono dalla moltitudine di personalità
che si confrontano e si scontrano, spesso indisaccordo, nel buio della propria sfera interiore.
Quando ci riveriamo a noi stessi con il termine Io di cosa stiamo dunque parlando? ...
La storia che stiamo per leggere porta quindi in serbo diverse opportunità: per alcuni potrà essere un semplice racconto di vita
adolescenziale, per altri sarà una piacevole avventura, per altri ancora forse un messaggio di speranza, o meglio, un piccolo
spiraglio dal quale osservare come la vita non abbia limiti nel mostrarci le sue risposte, laddove le domande vengono poste con
chiarezza, sincerità e, più di ogni altra cosa, con semplicità.
Probabilmente Gaia avrebbe ancora molte altre cose da raccontare e da approfondire in merito alla sua avventura, ma forse il
suo messaggio non si concretizza nel fornire dei significati all'esistenza, quanto piuttosto nell'offrire ad ognuno la
possibilità di vivere e racconare la propria storia."
"Mi chiamo Gaia, ho 16 anni e molto spesso mi sono chiesta che cosa ci faccio qui. Voi non ve lo siete mai chiesto?
Ma dico, guardiamoci intorno: vi sembra questo un paradiso terrestre?
Qualcuno forse sa qual’è il suo posto in questo caos e che cosa deve fare?
Come se non bastasse vivo in famiglia, o quel che ne resta. Vado al liceo e da diverso tempo ormai cercavo delle soluzioni a questo
stato di stasi mortifera. Inutile dire che non ne ho trovate tra i libri di scuola, se voi siete stati più fortunati fatemelo sapere.
Spesso mi sono sentita sola.
Altrettanto spesso avrei voluto esserlo, piuttosto di dover sorridere per forza e assumere un’aria ebete da perfetta integrata
sociale. No, io non sono integrata, questa è la verità, e forse non lo voglio nemmeno essere.
Gli adulti che avrebbero dovuto trasmettermi la gioia di vivere hanno un’età psicologica di 8 anni, a danno della coerenza con
quella biologica, e stando ai fatti credo che nemmeno loro sappiano cosa voglia dire essere felici e se sia davvero possibile
elevarsi oltre la mediocrità.
Devo confessarvi che stavo per arrendermi. Cosa avrei fatto se questo fosse successo? non lo so, forse sarei diventata un’assatanata
di moda (difficile, ad essere sincera...), o forse mi sarei tappata in casa pregando tutti i giorni di trasformarmi in un coleottero
e volare via. Per fortuna le cose sono andate molto diversamente, per cui la metamorfosi in insetto non è più uno dei miei obiettivi.
Che ci crediate o no, la scienza mi ha dato una grossa mano a vedere le cose in maniera diversa, più ampia. No, non la scienza che
si insegna nelle ore di fisica del mio liceo, eh?
Non scherziamo... tutto ciò che va oltre la noia e il cerebralismo è da bandire
nella mia classe!
Le nuove teorie in ambito fisico, psicologico, neuroscientifico mi hanno fatta andare letteralmente fuori di testa: mai avrei
pensato che là fuori (e qua dentro) esiste un mondo così poco newtoniano e così tanto affascinante!
Ad essere del tutto onesta però, al di là di tutte le sollecitazioni teoriche che ho ricevuto, la cosa più straordinaria che mi è
successa in questo periodo è stato vedere con i miei stessi occhi che una vita diversa è davvero possibile.
Si! Ho visto che è possibile essere completi, che qualcosa per cambiare il mondo si può fare a partire da adesso.
Il mio mondo, certamente, non è più come lo ricordo: completamente ribaltato, trasformato!
Ho imparato un sacco di cose, ho incontrato delle persone sveglie in un mondo di sonnambuli
.
Soprattutto, ho provato quella strana sensazione che ti scorre dentro quando ci si sente amati, amati davvero.
Non è stato facile per niente, ma l’avventura ne valeva davvero la pena.
Questa è la mia storia."
Ester Edizioni
Pubblicazione Giugno 2015
Pag 492