"La storia infinita" di Michael Ende
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"LA STORIA INFINITA"Autore Michael Ende 20,90 invece di 22,00 euro |
Bastiano è un giovane goffo, e non è quel che si dice comunemente un "ragazzo sveglio", ma la lettura (e il termine è improprio, perché
egli passerà alternativamente dal ruolo di lettore a quello di personaggio e di protagonista) di questo libro lo farà cambiare e farà
cambiare la Storia stessa.
Gli farà capire che il "fa' ciò che vuoi" che sta scritto sull'amuleto ricevuto in dono non significa "fa' quel che ti pare", ma esorta a
seguire la volontà più profonda per trovare se stessi.
Che è la strada più ardua del mondo.
Il libro e Bastiano la percorreranno insieme, e il ragazzo attraverserà tutti i suoi desideri e passerà dalla goffaggine alla bellezza,
alla forza, alla sapienza, al potere, fino a quando dovrà fermarsi.
"La storia infinita" (titolo originale tedesco "Die unendliche Geschichte") è un romanzo fantastico dello scrittore
tedesco Michael Ende, pubblicato nel 1979 a Stoccarda dalla Thienemann Verlag.
Tradotto in più di quaranta lingue, il romanzo ha venduto oltre 10 milioni di copie nel mondo ed è diventato un classico della
letteratura per ragazzi.
La prima edizione in italiano risale al 1981, a cura della Longanesi.
La maggior parte della storia si svolge a Fantàsia, un mondo fantastico minacciato dall'espansione di una forza misteriosa chiamata
Nulla, che causa la sparizione di regioni sempre più estese del regno.
Il coprotagonista è Atreiu, un giovane guerriero che viene incaricato dall'Infanta Imperatrice di trovare una soluzione al problema di
Fantàsia; il protagonista è invece un bambino del mondo reale, Bastiano Baldassarre Bucci, che, leggendo un libro sul Regno di Fantàsia, si
ritrova progressivamente coinvolto negli eventi del racconto.
Diventato anche lui parte di Fantàsia, Bastiano aiuta Atreiu nel tentativo di salvare il regno e dovrà infine trovare un modo per ritornare
nel mondo reale.
L'opera è stata adattata in una varietà di media diversi, che vanno dal teatro ai videogiochi, dal cinema alla televisione.
Proprio dal romanzo di Ende, Wolfgang Petersen ha tratto nel 1984 il celebre lungometraggio "La storia infinita".
"La storia infinita" è un romanzo che per la sua complessità sfugge la classificazione in un genere specifico.
Critici e ricercatori si riferiscono però spesso al racconto come Märchenroman, identificabile con il fantasy fiabesco, scelta supportata
tra l'altro dallo stesso Ende, che per primo aveva espresso l'idea di estendere la dizione Märchenroman ad un genere di romanzi già
ampiamente diffuso.
In riferimento all'opera sono state adottate una varietà di denominazioni tutte in qualche modo afferenti alle fiabe classiche:
"fiaba morale", "fiaba per adulti", "fiaba fantastica", "fiaba di formazione" o "fiaba moderna".
In effetti le fiabe occupano un ruolo centrale nella poetica di Ende, che non le considera semplicisticamente letteratura per ragazzi,
quanto opere complesse, pensate per grandi e bambini, che avevano un tempo un significato profondo nella cultura occidentale.
Tuttavia le chiavi di lettura che attribuiscono all'opera esclusivamente tratti fiabeschi non riflettono completamente la realtà.
"La storia infinita", infatti, si discosta nello stile e nella struttura dai canoni della fiaba, e spesso questi non vengono imitati
se non superficialmente.
La trattazione ricorda piuttosto un romanzo di formazione, in cui elementi fantastici e romantici svolgono il ruolo di contenitori e
catalizzatori della storia.
L'opera è così un romanzo di formazione al tempo stesso fiabesco, fantastico e romantico.
"La storia infinita" è un metaromanzo, vale a dire un "libro nel libro" o un "libro che parla di altri libri".
All'interno della cornice narrativa della realtà si svolgono gli eventi del Regno di Fantàsia, in modo che i due racconti si intreccino a
vicenda.
Nella finzione letteraria, infatti, La storia infinita è il titolo di ben tre volumi: quello scritto dall'autore Michael Ende; quello rubato
da Bastiano nel negozio di antiquariato del signor Coriandoli, rilegato in pelle e con l'Auryn in copertina, in cui si raccontano solo le
vicende del Regno di Fantàsia; e quello contenuto nella Montagna Vagante e poi riscritto dal Vecchio, speculare a quello di Ende.
Grazie a questa struttura, Ende riesce a infrangere la barriera che divide lettore e personaggio, poiché Bastiano passa da un ruolo
all'altro nel corso della storia.
In questo modo, anche il confine tra realtà e finzione risulta meno netto e, in alcuni passaggi — fra tutti, l'urlo udito da Atreiu e da
Ygramul —, quasi indistinto.
Il racconto è permeato da simboli ed elementi che rimandano ad una visione ciclica del tempo, come l'uroboro che si morde la coda,
raffigurato nell'emblema Auryn.
Così l'ultimo capitolo "Z" lascia intendere un ritorno alla "A", dal momento che una "storia infinita" non può avere un capitolo finale.
Questa struttura ha origine, nella finzione letteraria, nel racconto del Vecchio della Montagna Vagante, che inizia scrivere
"La storia infinita" e poi su invito dell'Infanta Imperatrice ricomincia da capo, nel punto in cui Bastiano irrompe nella libreria
antiquaria di Carlo Corrado Coriandoli.
In questo modo, quando la storia raggiunge il punto in cui l'imperatrice chiede al vecchio di reiniziare il suo racconto, questa ritorna
nuovamente al punto di partenza.
Tutti i personaggi si ritrovano così imprigionati in un ciclo senza fine, fino a quando Bastiano non accetta di occupare il suo posto nella
storia, di immergervisi e di concluderla.
Per rendere più facile capire in quale piano narrativo si sta svolgendo la storia, l'autore ha dato al suo romanzo un'estetica particolare:
il libro è scritto in due colori, che distinguono le parti ambientate nel mondo degli uomini, in rosso, da quelle ambientate nel Regno di
Fantàsia, in verde acqua.
La prima edizione de "Die unendliche Geschichte" fu stampata il 1º settembre 1979 dall'editore Thienemann Verlag, con la legatura con copertina
rigida in seta e il già citato doppio colore d'inchiostro: rosso per il testo ambientato nel mondo degli umani e verde acqua le parti
trattanti Fantàsia.
I 26 capitoli che compongono la storia vennero decorati con altrettanti capilettera in rigoroso ordine alfabetico dalla "A" alla "Z",
realizzati da Roswitha Quadflieg.
"La storia infinita" (Die unendliche Geschichte) è un film fantastico del 1984, diretto da Wolfgang Petersen e basato
sull'omonimo romanzo di Michael Ende (seppur con numerose differenze).
È interpretato da Noah Hathaway, Barret Oliver e Tami Stronach nella sua prima apparizione cinematografica.
Il suo budget di 25 milioni di dollari ne fece il più costoso film di produzione tedesca.[1] La pellicola fu un successo.
Il film ha avuto due seguiti, "La storia infinita 2" (1990) e "La storia infinita 3" (1994).
(da wikipedia)