Biografia di |
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Jacob Ludwig Karl Grimme, Wilhelm Karl Grimm “La cosa più elevata è cercare e trovare dappertutto e in tutte le cose Dio: le sue tracce vivono in tutte le cose naturali e reali.” I loro libri |
Jacob Ludwig Karl Grimm (Hanau, 4 gennaio 1785 - Berlino, 20 settembre 1863) e Wilhelm Karl Grimm (Hanau, 24 febbraio
1786 - Berlino, 16 dicembre 1859), meglio noti come i fratelli Grimm, furono due linguisti e filologi tedeschi, ricordati come i "padri
fondatori" della germanistica.
Al di fuori della Germania sono conosciuti per aver raccolto e rielaborato le fiabe della tradizione popolare tedesca nelle opere Fiabe
(Kinder- und Hausmärchen, 1812-1822) e Saghe germaniche (Deutsche Sagen, 1816-1818).
Fra le fiabe più celebri da loro pubblicate vi sono classici del genere come:
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"Il principe Cigno"
"Principessa Pel di Topo"
"Hansel e Gretel"
"Il pifferaio di Hamelin"
"Tremotino"
"Jorinda e Joringhello"
"Hansel e gretel"
"Raperonzolo"
"Fratellino e sorellina"
"La regina delle api"
"La guardiana delle oche"
"Rosaspina"
"Biancaneve e Rosarossa"
"La vecchia nel bosco"
"Il principe senza paura"
"L'asinello"
"Biancaneve"
"Favole di Grimm". Fiabe meravigliose prima di dormire
"Barbablù"
"Le più belle fiabe dei fratelli Grimm"
"Tutte le fiabe", Prima edizione intetrale, 1812-1815
"Le fiabe del focolare"
"Le più belle fiabe"
"Le Fiabe dei fratelli Grimm"
"Le più belle fiabe dei fratelli Grimm", lette da
Claudio Santamaria. Audiolibro.
I fratelli Grimm nacquero nel 1785 (Jacob) e nel 1786 (Wilhelm) a Hanau, vicino a Francoforte.
Frequentarono il Friedrichs Gymnasium di Kassel e poi studiarono legge all'Università di Marburgo.
Furono allievi e amici del noto giurista tedesco
Friedrich Carl von Savigny, del quale rielaborarono il pensiero e gli studi di metodologia della scienza e storiografia giuridiche.
Dal 1837 al 1841, si unirono a cinque colleghi professori dell'Università di Gottinga per protestare contro l'abrogazione della costituzione liberale dello stato
di Hannover da parte del beio Ernesto Augusto I.
Questo gruppo divenne celebre in tutta la Germania col nome Die Göttinger Sieben (I sette di Gottinga).
In seguito alla protesta, tutti e sette i professori furono licenziati dai loro incarichi universitari e alcuni di loro furono persino deportati.
L'opinione pubblica e l'accademia tedesca, tuttavia, si schierarono decisamente a favore dei Grimm e dei loro colleghi.
Wilhelm morì nel 1859; suo fratello maggiore Jacob nel 1863.
Sono sepolti nel cimitero di St. Matthäus Kirchhof a Schöneberg, un quartiere di Berlino.
I Grimm contribuirono a formare un'opinione pubblica democratica in Germania e sono considerati progenitori del movimento democratico tedesco, la cui
rivolta fu in seguito repressa nel sangue dal regno di Prussia nel 1848.
I fratelli Grimm sono diventati celebri per aver raccolto ed elaborato moltissime fiabe della tradizione tedesca ed europea; l'idea fu di
Jacob, professore di lettere e bibliotecario.
In questa impresa furono sostenuti e coadiuvati dagli amici Clemens Brentano e Achim von Arnim, che a loro volta si adoperavano per la
valorizzazione del patrimonio letterario e folcloristico tedesco.
Nella prima edizione dei "Kinder und -Hausmärchen" i Grimm pubblicarono anche fiabe francesi, conosciute attraverso un autore ugonotto che
costituiva una delle loro principali fonti; ma nelle successive ebbero la tendenza a eliminarle sostituendole con altre di origine
prettamente germanica.
Tuttavia le fiabe, per loro natura tramandate oralmente, sono di difficile datazione e attribuzione.
Alcune delle fiabe, come ad esempio Cenerentola o La bella addormentata nel bosco, sono parte del patrimonio europeo da molto prima dei fratelli
Grimm, e hanno visto una precedente trasposizione letteraria nell'opera in lingua napoletana
"Lo cunto de li cunti", di
Giambattista Basile (Giugliano in Campania, 15 febbraio 1566 – Giugliano in Campania, 23 febbraio 1632), che li
precede di più di un secolo, e dalle versioni in francese di Charles Perrault.
Le loro storie non erano concepite per i bambini: la prima edizione (del 1812) colpisce per molti dettagli realistici e cruenti e per la
ricchezza di simbologia precristiana.
Oggi, le loro fiabe sono ricordate soprattutto in una forma edulcorata e depurata dei particolari più cruenti, che risale alle traduzioni
inglesi della settima edizione delle loro raccolte (1857).
Non mancò il dibattito su questo adattamento: nel volume
"Principessa Pel di Topo e altri 41 racconti da scoprire" (Donzelli Editore, Roma 2012)
si cita una lettera di Jacob Grimm in cui egli manifesta la propria contrarietà a edulcorare le storie:
«La differenza tra le fiabe per bambini e quelle del focolare e il rimprovero che ci viene mosso di avere utilizzato questa combinazione nel
nostro titolo è più una questione di lana caprina che di sostanza. Altrimenti bisognerebbe letteralmente allontanare i bambini dal focolare dove
sono sempre stati e confinarli in una stanza. Le fiabe per bambini sono mai state concepite e inventate per bambini? Io non lo credo affatto e non
sottoscrivo il principio generale che si debba creare qualcosa di specifico appositamente per loro. Ciò che fa parte delle cognizioni e dei
precetti tradizionali da tutti condivisi viene accettato da grandi e piccoli, e quello che i bambini non afferrano e che scivola via dalla loro
mente, lo capiranno in seguito quando saranno pronti ad apprenderlo. È così che avviene con ogni vero insegnamento che innesca e illumina tutto
ciò che era già presente e noto, a differenza degli insegnamenti che richiedono l'apporto della legna e al contempo della
fiamma.»
Le storie dei fratelli Grimm hanno spesso un'ambientazione oscura e tenebrosa, fatta di fitte foreste popolate da streghe, goblin, troll e lupi
in cui accadono terribili fatti di sangue, così come voleva la tradizione popolare tipica tedesca.
L'unica opera di depurazione che sembra essere stata messa consapevolmente in atto dai Grimm riguarda i contenuti sessualmente espliciti,
piuttosto comuni nelle fiabe del tempo e ampiamente ridimensionati nella narrazione dei fratelli tedeschi.
Gli psicologi e gli antropologi moderni sostengono che molte delle storie per bambini della cultura popolare occidentale, incluse quelle narrate
dai Grimm, sono rappresentazioni simboliche di sensazioni negative quali la paura dell'abbandono, l'abuso da parte dei genitori, e spesso alludono
al sesso e allo sviluppo sessuale.
Lo psicoanalista e psicologo infantile
Bruno Bettelheim, nel suo libro
"Il mondo incantato", sostiene che le fiabe dei Grimm siano
rappresentazione di miti freudiani e dei passaggi che deve affrontare il bambino, o l'Io in generale, per raggiungere una maturità
equilibrata.
Secondo altri studiosi, le fiabe dei Grimm conterrebbero il retaggio di miti più antichi e simboli derivati dalla tradizione alchemico-ermetica.
Questa lettura a dire il vero si ritrova già presso alchimisti del Sette e Ottocento. Fra i saggi più recenti (in lingua italiana) che cercano di
rintracciare questo particolare filone, troviamo
"Alchimia della fiaba" di
Giuseppe Sermonti e
"Favole ermetiche" di
Sebastiano B. Brocchi.
All'inizio del XIX secolo la Germania era frammentata in centinaia di principati e piccole nazioni, unificate solo dalla lingua tedesca.
Una delle motivazioni che spinsero i Grimm a trascrivere le fiabe, altro retaggio culturale comune dei popoli di lingua tedesca, fu il desiderio di
aiutare la nascita di una identità germanica.
I fratelli perseguirono questo scopo anche lavorando alla compilazione di un dizionario di tedesco, il Deutsches Wörterbuch, che fu un passo
essenziale nella definizione della lingua tedesca moderna "standard"; probabilmente il più importante dopo la traduzione della Bibbia da parte di
Martin Lutero.
Il dizionario dei Grimm, in 33 volumi, è ancora oggi considerato la fonte più autorevole per l'etimologia dei vocaboli tedeschi.
Jacob Grimm è famoso in linguistica per aver formulato la legge sulla prima mutazione consonantica, legge di Grimm (o erste Lautverschiebung),
nelle lingue germaniche rispetto all'indoeuropeo e, più in particolare, sull'evoluzione di alcuni dialetti tedeschi rispetto alle altre lingue
germaniche (zweite Lautverschiebung), anticipata dagli studi comparativi del filologo danese Rasmus Rask nel Saggio sull'origine dell'antico
norvegese o islandese pubblicato nel 1818, ma scritto nel 1814.
Grimm è tuttora considerato il più importante tra i fondatori della moderna filologia germanica.
Egli approfondì le tematiche studiate da Rask e, nel 1822, le sviluppò nella seconda edizione della Deutsche Grammatik.
Tra queste opere si può leggere
"Sulle rune tedesche", pubblicato da Wilhelm Grimm nel 1821, opera che si inserisce nell'intento di produzione globale dei fratelli Grimm di scrivere una storia
della poesia nazionale tedesca che facesse sentire ai tedeschi, non uniti in uno Stato unitario, di costituire comunque un unico popolo.
L'opera si prefigge il duplice scopo di dimostrare che anche presso le popolazioni germaniche continentali era stata impiegata in passato la scrittura runica
e di fornire un manuale di omologia, una trattazione a tutto campo, secondo le conoscenze del tempo, della scrittura runica.
Fonti: Wikipedia