Biografia di |
![]() |
Natalia Aspesi "Ignoranti i giornalisti? Se eravamo gente di cultura mica facevamo questo mestiere." I suoi libri |
È autrice di:
• • • • • • • • • |
"Amore mio, ti odio", Questioni di cuore. Amare in Italia ieri, oggi e domani, "Delle donne non si sa niente" (2015), "Festival e funerali". Dai costumi ai malcostumi. Una storia italiana. "Sentimental". Diario italiano di amore e disamore, "La donna immobile" (1974), "Lui visto da lei" (1978, messo in scena da Paolo Poli), "Vivere in tre" (1981), "Il lusso e l'anarchia" (1982), "Dai costumi ai malcostumi. Una storia italiana" (2011), |
Al momento di mandare Natalia al Ginnasio-Liceo, disse: "Non ti puoi permettere altri cinque anni di studi", e la spedì all'Artistico delle Orsoline, per un corso di disegno in tre anni.
Come primo impiego, la ragazza disegnò tessuti in un piccolo studio.
Era l'immediato dopoguerra e c'erano mille occasioni di lavoro. Poco pagata e con la mamma che scalpitava, traslocò dai tessuti a un'azienda di macchine per impastare i formaggi.
Ci restò un decennio.
Per caso, un amico redattore alla Notte le disse: "Qui lavora chiunque, vuoi provare?". Scrisse su una mostra di cani a Bellagio e capì che le piaceva.
Prese coraggio e lasciò il cacio per Annabella. Passò al Giorno, dove è rimasta 16 anni, poi alla Repubblica nel 1976, l'anno della fondazione» (Giancarlo Perna).
Fu assunta al Giorno solo perché se n'era andata Adele Cambria, l'unica redattrice. «Serviva il simbolo democratico di una donna, su 300 uomini.
Il bello è che fui fatta subito inviato, mentre i maschi aspettavano anni.
Non volevano donne in redazione: temevano turbamenti».
«Uno degli esempi migliori del buon vecchio giornalismo all'italiana.
Lei si diverte molto a fare il suo mestiere, e di conseguenza si divertono anche i suoi lettori; si occupa di cose diverse con straordinaria diligenza e competenza, ma anche con distacco e ironia: il cinema, la moda, la letteratura rosa per lei non hanno misteri, i rapporti di coppia sono il pane quotidiano con cui alimenta la sua rubrica "Questioni di cuore" sul Venerdì»
(Giulia Borgese).
Cugina di Anna Piaggi, giornalista di moda e scrittrice, scomparsa nel 2012.
Ha detto «Se un uomo si dichiara femminista non c'è tempo da perdere: su le mutande e via».
GIORGIO DELL'ARTI