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Curiosità su

 

Storia dell'ADHD
Il disturbo venne scoperto per la prima volta da Alexander Crichton il quale, in un suo testo del 1798 (dal titolo "An inquiry into the nature and origin of mental derangement") parlava di disturbo dell'iperattività.
Successivamente, questo disturbo venne descritto da George Still nel 1902.
Fu però il 1987 l'anno decisivo per l'individuazione di questo disturbo come deficit dell'attenzione e dell'iperattività: esso venne anche suddiviso in tre tipologie, ovvero tipo disattento, tipo iperattivo-compulsivo e tipo combinato.




Informazioni utili, Pareri diversi, Associazioni

Riporto, in questa pagina di approfondimento, alcuni pareri ed informazioni sull'ADHA.

E', chiaramente, un argomento delicato, trattando di problemi di socialità ed apprendimento che affliggono tanti bambini.
Le cause sono molteplici e, a seconda delle varie correnti di pensiero, vengono affrontati con tecniche e metodi più svariati.
Dalla sola terapia chimica farmacologica, alla cura con una diversa alimentazione, all'approccio prettamente spirituale.
Abbiamo, quindi selezionato, dai siti sotto indicati, alcuni stralci, per iniziare a confrontare tutte le opinioni ed ottenere un quadro d'insieme più ampio, verso una "disclusure" sull'aspetto più profondo che questo malessere/disagio manifestato dai "cuccioli d'uomo".
Se ogni malattia è un messaggio, se ogni sintomo è una richiesta dell'Anima di attenzione, più che mai questa "malattia" deve recare con sè dei messaggi di grande urgenza per i piccoli, ma soprattutto per gli adulti che hanno la responsabilità dell'ambiente in cui vivono e fanno vivere la loro "discendenza"!

Sono bambini diversi, che escono dagli schemi della cosiddetta "normalità".
Sono bambini che mettono alla prova il mondo degli adulti, affinchè possa diventare creativo, fantasioso.
Nella normalità tendiamo a portare avanti le solite abitudini, rassicuranti certo, ma, d'altra parte, poco stimolanti per la crescita.
Avere di fronte un bambino o una bambina diversa, che richiede attenzioni diverse, stimola di certo gli educatori ad esprimere il meglio di sè!
Trovare per il "diversamente umano" delle attività che possano sviluppare ed indirizzare in positivo le "energie" è di certo una sfida coraggiosa, che non può far altro che accrescere l'esperienza, le conoscenze e le consapevolezze di tutti (diversi e normali, insieme)!

Tra gli autori più autorevoli del settore, citiamo alcuni titoli del dottor Russell A. Barkley.





 
          www.aidaiassociazione.com
          www.giulemanidaibambini.org
          www.aifa.it Associazione Italiana Famiglie ADHD onlus

 






 



Michale Phelps, pluricampione di nuoto statunitense, da piccolo era dotato di tanta energia "in esubero", tanto da venire trattato nell'ambiente scolastico come un Iperattivo.
Nello sport trovò una salutare soluzione al suo "problema energetico"!






"Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività" dal sito www.aidaiassociazione.com


Principali caratteristiche del problema

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell'autocontrollo.
Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività.
Questi problemi derivano sostanzialmente dall'incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell'ambiente.
E' bene precisare che l'ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla «cattiveria» del bambino.
L'ADHD è un vero problema, per l'individuo stesso, per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali.
E' un problema che genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino.
Sicuramente i genitori sono abituati a vedere come le altre persone reagiscono al comportamento del bambino iperattivo: all'inizio, gli estranei tendono ad ignorare il comportamento irrequieto, le frequenti interruzioni durante i discorsi degli adulti e l'infrazione alle comuni regoli sociali.
Di fronte alle ripetute manifestazioni dell'assenza di controllocomportamentale del bambino, queste persone tentano di porre loro stesse un freno all'eccessiva "esuberanza", non riuscendoci, concludono che il bambino sia intenzionalmente maleducato e distruttivo.
Forse i genitori sono anche abituati alle conclusioni a cui gli estranei giungono, come ad esempio: «I problemi di quel bambino sono dovuti al modo in cui è stato educato; sarebbe necessaria una maggiore disciplina, maggiori limitazioni e anche qualche bella punizione.
I suoi genitori sono incapaci, incuranti, eccessivamente tolleranti e permissivi, e quel bambino è il frutto della loro inefficienza».
Leggendo queste poche righe, i genitori si renderanno conto che, se da un lato diventa necessario fare qualcosa per gestire il comportamento di questi bambini, è anche vero, d'altro canto, che diventa urgente far capire agli altri adulti quale sia la reale natura del problema dell'iperattività.
E' necessario che tutte le persone, che interagiscono con i bambini con ADHD, sappiamo vedere e capire le motivazioni delle manifestazioni comportamentali di questi ragazzini, mettendo da parte le assurde e ingiustificate spiegazioni volte ad accusare e ferire i loro genitori, già tanto preoccupati e stressati per questa situazione.
Innanzitutto è necessario scoprire se il bambino a cui state pensando, abbia veramente un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) oppure se sia semplicemente irrequieto e con la testa tra le nuvole.
Nessuna persona, che non sia uno specialista (ad esempio, uno psicologo o un neuropsichiatra infantile), si deve sentire autorizzata a decidere se quel bambino presenta o meno un ADHD.

Disattenzione

I sintomi relativi alla disattenzione si riscontrano soprattutto in bambini che, rispetto ai loro coetanei, presentano un'evidente difficoltà a rimanere attenti o a lavorare su uno stesso compito per un periodo di tempo sufficientemente prolungato.
Diversi autori sostengono che il deficit principale della sindrome sia rappresentato dalle difficoltà d'attenzione, che si manifestano sia in situazioni scolastiche/lavorative, che in quelle sociali. Dato che il costrutto di attenzione è multidimensionale (selettiva, mantenuta, focalizzata, divisa), le ultime ricerche sembrano concordi nello stabilire che il problema maggiormente evidente nel DDAI sia il mantenimento dell'attenzione, soprattutto durante attività ripetitive o noiose (Dogulas, 1983; Robertson et al., 1999).
Queste difficoltà si manifestano anche in situazioni ludiche in cui il bambino manifesta frequenti passaggi da un gioco ad un altro, senza completarne alcuno.
A scuola si manifestano evidenti difficoltà nel prestare attenzione ai dettagli, banali "errori di distrazione", e i lavori sono incompleti e disordinati.
Insegnanti e genitori riferiscono che i bambini con DDAI sembra che non ascoltino o che abbiano la testa da un'altra parte quando gli si parla direttamente.
Passando vicino al banco di un bambino iperattivo si può rimanere colpiti dal disordine con cui gestisce il materiale scolastico e dalla facilità con cui viene distratto da suoni o da altri stimoli irrilevanti.
Malgrado queste osservazioni, le ricerche sono concordi nell'affermare che i bambini con DDAI non sono più distraibili di altri (Barkley, 1998).
Sembra quindi che le problematiche attentive diventino evidenti in particolare quando il compito da svolgere non risulta attraente e motivante per il bambino (Millich & Lorch, 1994).

Iperattività

La seconda caratteristica del DDAI è l'iperattività, ovvero un eccessivo livello di attività motoria o vocale.
Il bambino iperattivo manifesta continua agitazione, difficoltà a rimanere seduto e fermo al proprio posto.
Secondo i racconti di genitori e insegnanti i bambini con DDAI sembrano "guidati da un motorino": sempre in movimento sia a scuola che a casa, durante i compiti e il gioco.
Molto spesso i movimenti di tutte le parti del corpo (gambe, braccia e tronco) non sono armonicamente diretti al raggiungimento di uno scopo.
L'iperattività è considerata una dimensione comportamentale lungo la quale i bambini (ma anche gli adulti) si possono collocare tra il polo calmo-ben organizzato e il polo irrequieto-inattento (Sandberg, 1996; Nisi, 1986; Epstein, Shaywitz et al. 1991): si tratta quindi di un continuum lungo il quale tutte le persone trovano una loro collocazione e in cui, naturalmente, i bambini con DDAI occupano una posizione estrema.

Impulsività

Secondo alcuni autori l'impulsività è la caratteristica distintiva del DDAI, rispetto ai bambini di controllo e rispetto agli altri disordini psicologici (Barkley, 1997).
L'impulsività si manifesta nella difficoltà a dilazionare una risposta, ad inibire un comportamento inappropriato, ad attendere una gratificazione.
I bambini impulsivi rispondono troppo velocemente (a scapito dell'accuratezza delle loro risposte), interrompono frequentemente gli altri quando stanno parlando, non riescono a stare in fila e attendere il proprio turno. Oltre ad una persistente impazienza, l'impulsività si manifesta anche nell'intraprendere azioni pericolose senza considerare le possibili conseguenze negative. L'impulsività è una caratteristica che rimane abbastanza stabile durante lo sviluppo (sebbene conosca diverse forme a seconda dell'età) ed è presente anche negli adulti con DDAI.




"GIU' LE MANI DAI BAMBINI"
dal sito www.giulemanidaibambini.org

La Missione.
Le attività del Comitato "Giù le Mani dai Bambini" sono state insignite della "Targa d'Argento" del Presidente della Repubblica Italiana, per meriti sociali, in occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia delle Nazioni Unite
"Giù le Mani dai Bambini" è il più rappresentativo Comitato italiano con focus sui disagi dell'infanzia: raggruppa oltre 230 tra Università, Ordini dei Medici, associazioni di genitori, socio-sanitarie e di promozione sociale, le quali rappresentano tramite i propri iscritti oltre 8 milioni di italiani. La scommessa è stata quella di aggregare in un comune tavolo di lavoro realtà delle più differenti estrazioni e sensibilità, non necessariamente del settore pediatrico, le quali si sono impegnate a mettere a disposizione una quota del proprio tempo e delle proprie risorse ogni anno al fine di sostenere progetti e campagne sociali a favore dell'infanzia, ed in particolare a favore dei bambini italiani: non l'infanzia lontana - che pure merita la massima attenzione - ma il bimbo che soffre dietro la porta accanto alla nostra.
Il Comitato lavora dandosi precise priorità a breve termine, perchè occuparsi di infanzia "sui generis" non è produttivo: voler far tutto, equivale a non fare poi nulla di concreto. "Giù le Mani dai Bambini" si sta quindi impegnando in questi anni in un grande progetto nazionale di informazione/formazione - del quale qui sotto trovate un accenno - che in soli due anni è diventato la più visibile campagna di farmacovigilanza per l'età pediatrica mai avviata in Italia. La navigazione di questo portale Vi potrà rendere partecipi esaustivamente dei nostri obiettivi e delle modalità con le quali intendiamo raggiungerli.


La Campagna

"Negli Stati Uniti ad oltre undici milioni di bambini vengono somministrati quotidianamente anfetamine o psicofarmaci allo scopo di tentare di risolverne i disagi.
Nelle scuole italiane, sono stati recentemente avviati programmi di screening di massa per individuare i bambini sofferenti di problemi di carattere psicologico.
Se tuo figlio perde le cose, è disattento a scuola, interrompe spesso gli insegnanti od è aggressivo coi compagni di classe, non è detto che sia malato. Prima di sottoporlo ad una cura dagli esiti incerti e dagli effetti collaterali potenzialmente distruttivi, raccogli informazioni complete sul nostro portale, oppure contatta il nostro Comitato per ricevere a casa una pubblicazione gratuita.
Spesso un bambino ha solo necessità di essere ascoltato con attenzione.

Non etichettare tuo figlio.
Ascoltalo!

"Quello sopra riportato è il testo stampato sulla quarta di copertina delle centinaia di migliaia di pubblicazioni che il nostro Comitato ha già gratuitamente distribuito in tutta Italia, in scuole, ospedali, famiglie. La tendenza a sottoporre i bambini a terapie prolungate a base di psicofarmaci - al fine di risolvere problemi che andrebbero invece probabilmente affrontati con metodologie pedagogiche ed educative - è ormai sempre più diffusa, e riguarda ormai molti milioni di bambini in età scolare e pre-scolare in tutto il mondo occidentale.
Questo fenomeno è ormai giunto all'attenzione dell'opinione pubblica e dei media, ed impegna in un appassionato dibattito buona parte della comunità scientifica internazionale.
Il caso più eclatante è quello della cosiddetta "sindrome da deficit di attenzione e iperattività", meglio conosciuta con l'acronimo inglese ADHD, "malattia" che viene ormai diagnosticata fin dal primo anno di età e la cui "cura" prevede la prescrizione di psicofarmaci, terapia le cui linee guida sono contestate da associazioni di genitori, insegnanti, medici e giornalisti per la loro eccessiva genericità, che porrebbe a facile rischio di abuso nella somministrazione a bambini ed adolescenti.
È una vera e propria tendenza, quella di "schedare" bambini irrequieti e indisciplinati come "malati mentali": sono ribelli, "creano problemi", ed il farmaco diventa apparentemente il modo migliore per tenerli a bada.Secondo alcune autorevoli fonti mediche, delle quali troverete ampi riferimenti in questo stesso sito, questa situazione è anche il risultato del preponderante modello medico-biologico della psichiatria odierna, che riconduce ogni problema psicologico o comportamentale a disfunzioni di carattere strettamente fisiologico, tralasciando invece altre possibili cause quali quelle sociali od ambientali. Ecco quindi che chiunque, inclusi i bambini, potenzialmente può diventare un soggetto interessato da cure psichiatriche invasive: in Italia, oltre 800.000 bambini sono già stati etichettati come potenziali destinatari di questo genere d'interventi terapeutici.

La campagna "GiuleManidaiBambini" é promossa dall'omonimo Comitato (un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale e d'interesse nazionale) che si avvale dell'attivo contributo di numerosi sostenitori e di collaboratori impegnati part-time e con spirito volontaristico per garantire il buon fine delle numerose iniziative di sensibilizzazione sul territorio.

Non è un'iniziativa contro uno specifico farmaco o contro gli interessi delle multinazionali farmaceutiche: lo scopo è di stimolare il dibattito tra i cittadini - per dare risposta ai numerosi interrogativi sollevati da studenti, genitori ed insegnanti sui pro e contro delle soluzioni psico-farmacologiche in tenera età - nonchè di garantire un consenso realmente informato da parte delle famiglie, a tutto vantaggio anche degli specialisti coinvolti.




Associazione Italiana Famiglie ADHD onlus
dal sito www.aifa.it

Il primo passo per l'inquadramento diagnostico dell'ADHD è quello di valutare adeguatamente il fenomeno dell'iperattività e/o della disattenzione nel contesto psico-clinico poichè l'iperattività e il disturbo d'attenzione non sono sinonimi di ADHD ma possono essere spiegati anche con altre cause.
Esclusi così altri motivi etiopatogenetici, solo a questo punto potremo parlare di "iperattività da disturbo di concentrazione".
La diagnosi di ADHD è in alcuni casi non semplice, ma questo non deve spingere a non diagnosticare perché dei due errori possibili, il secondo - quello cioè di non riconoscere l'ADHD - è certamente il più frequente e più denso di conseguenze pratiche, in quanto ci aliena la possibilità di trattare il bambino in maniera risolutiva.
Poiché l'ADHD - come abbiamo visto nella pagina introduttiva- può avere varie espressioni cliniche - perché varie possono essere le alterazioni dei recettori e dei neurotrasmettitori- non meraviglierà sapere che la sindrome può essere classificata in tre forme diverse:
• una classica, caratterizzata da iperattività, impulsività e disturbo d'attenzione;
• una meno frequente e più difficile da riconoscere in cui compare solo il deficit di attenzione
  (presente soprattutto nelle femmine);
• una terza, caratterizzata da prevalente iperattività e impulsività.

Infine, accanto a queste forme ce ne possono essere apparentemente delle altre determinate dal sommarsi del disturbo di base con i disturbi comportamentali secondari o con altri disturbi psichiatrici, dette forme comorbide.
I sintomi indispensabili per la diagnosi rappresentano la conseguenza del meccanismo fisio-patologico che è alla base dell'ADHD.
Andranno distinti i sintomi puri del disturbo e i profili sintomatologici psico-comportamentali associati, che nascono in seguito a determinate condizioni ambientali e di personalità, oltre ad essere talvolta vere e proprie entità cliniche comportamentali associate.
E' unanimemente accettato che lo strumento diagnostico principale per porre un sospetto diagnostico fondato è il DSM, il "Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders", nelle sue forme III-R e IV.




STAZIONE CELESTE
dal sito www.stazioneceleste.it

Informazioni di Base per Genitori di Bambini Indaco e Cristallo

Quando interagite e vi prendete cura del vostro bambino Indaco/Cristallo, avete bisogno di ricordare che il vostro bambino è molto diverso da voi. Ciò che funzionava con voi come bambino, non funzionerà con loro.

Le principali aree dove avrete bisogno di adattarvi sono le seguenti:
1. Il bambino Indaco/Cristallo opera dall'Emisfero Cerebrale Destro.
2. Il bambino Indaco/Cristallo è Ultra Sensibile allo stress ambientale.
3. Il bambino Indaco/Cristallo è sensibile al cibo e, spesso, sviluppa Allergie Alimentari.

Che cosa significa questo per voi?

1. ORIENTAMENTO DALL'EMISFERO CEREBRALE DESTRO
I bambini Indaco e Cristallo operano, principalmente, dall'Emisfero Cerebrale Destro.
Ciò significa che sono creativi, intuitivi, hanno molta immaginazione ed intelligenza emotiva. Tuttavia, la nostra cultura è orientata, principalmente, dall'emisfero cerebrale sinistro, ciò significa che è lineare, razionale e logica.
Le difficoltà insorgono, quando il bambino entra nel sistema scolastico e ha bisogno di adattarsi al suo modo di funzionare.
Una persona che opera dall'emisfero cerebrale destro impara molto in fretta, e, spesso, fa sforzi intuitivi che dimostrano un'intelligenza sbalorditiva.
Ma il sistema scolastico è conformato per funzionare dall'emisfero cerebrale sinistro che è ripetitivo, di routine, organizzato e lineare/cumulativo. Questo approccio più "lento" fa sì che il bambino si annoi molto rapidamente - e perda interesse.
Generalmente, poi, cerca altri modi per stimolare il suo interesse.
Questo porta molti Bambini Indaco ad essere etichettati come ADD (Attention Deficit Disorder = Disturbo da Deficit dell'Attenzione) e ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder = Disturbo da Deficit dell'Attenzione e Iperattività), e spesso gli è somministrato il Ritalin, quando non c'è nulla di sbagliato in loro se non la noia.
Inoltre, a causa della loro intelligenza intuitiva, spesso possono "recitare" il loro modo di essere per parecchi anni del sistema scolastico, prima che sia accertato che non possono leggere o scrivere "correttamente".
Questo porta il bambino ad essere etichettato come "dislessico", un altro marchio.
Questo è dannoso perché il vostro Bambino Indaco ha forte il senso di essere "perfetto", ed è qui in "missione".
Se gli viene detto che ha delle disfunzioni o che "c'è qualcosa di sbagliato in lui", rimarrà traumatizzato e cercherà sia di sanare, sia di dissimulare questa ferita. Questo può portare, negli anni dell'adolescenza, all'abuso di droghe e disturbi alimentari come modi per sanare o nascondere il trauma.
E' di vitale importanza che il Bambino Indaco o Cristallo sia riconosciuto come diverso, ma non con delle disfunzioni.
Se la differenza viene rispettata e gestita, il bambino crescerà in modo equilibrato, in caso contrario porterà a delle disfunzioni e problemi.

2. SENSIBILITA' ALLO STRESS AMBIENTALE
Il vostro bambino è anche molto più sensibile di ciò che eravate, o siete, voi. I suoi sensi, l'udito, la vista, sono molto più acuti dei vostri. Questa è parte del cambiamento evolutivo, poiché gli umani diventano più aperti e sensibili.
Ciò che questo significa è che il vostro bambino sarà sottoposto a pressioni e sarà tormentato da rumori forti, dalla folla, dalla musica e dalla televisione a tutto volume.
La sua risposta sarà sia di estraniarsi e deprimersi, sia di permettere lo stimolo e diventare iperattivo e distruttivo.
Il bambino Indaco/Cristallo ha bisogno, quindi, di un ambiente quieto e tranquillo, con il minimo dei giochi elettronici e, certamente, che la televisione non faccia da babysitter.
C'è quasi una correlazione diretta fra la quantità ed il tipo di televisione che viene assorbita ed il comportamento del bambino.
Lo stress ambientale include anche la relazione dei genitori. Sia che in casa ci sia aggressione chiara o non dichiarata, il bambino la raccoglierà e svilupperà sia disfunzioni che meccanismi di difesa.
Non potete nascondere nulla al bambino Indaco/Cristallo, "legge" il vostro campo d'energia e capisce esattamente cosa pensate e sentite, anche se non è dichiarato.

3. ALLERGIE ALIMENTARI
Anche il corpo Fisico del bambino Indaco/Cristallo è molto sensibile. Spesso non tollerano cibo trattato e additivi alimentari. Rispondono male anche allo zucchero e alla caffeina.
Questo significa che le caramelle, bevande colorate artificialmente, biscotti, torte, hamburger e cioccolato creeranno un comportamento disfunzionale ed iperattivo nel bambino.
Nutrire un Bambino Indaco o Cristallo con cioccolato e coca-cola, è dare loro l'equivalente di una droga.
Il suo sistema risponderà diventando molto attivo - producendo un comportamento iperattivo seguito da un "crollo" o capricci, quando svaniscono gli effetti e il bambino "scende" e soffre di sintomi da astinenza di zucchero e caffeina.
Questo significa che anche una dieta "normale" non sarà tollerata da molti Indaco.
Il pollo e la carne sono pieni di ormoni, antibiotici e additivi chimici, e la maggior parte dei cibi conservati o trattati che vengono acquistati nei supermercati, contengono additivi chimici che potrebbero non essere tollerati.
Inoltre, il bambino potrebbe essere intollerante al frumento, producendo sintomi come eczema, problemi digestivi, sinusite e disturbi della gola e orecchie/naso.

Linee Guida per Affrontare questi Problemi

EDUCAZIONE
Il vostro bambino Indaco/Cristallo risponderà bene ad un sistema educativo che equilibra l'emisfero destro e sinistro e che include la creatività sotto forma di musica, arte, danza e recitazione.
Il miglior sistema per un bambino Indaco/Cristallo è probabilmente il sistema Waldorf che, inizialmente, eleva al massimo grado l'elemento cerebrale destro, mentre sviluppa il sinistro come supporto.
Si focalizza anche sull'"ancoraggio" del bambino nel corpo, poiché molti bambini Indaco affrontano il loro trauma diventando "assenti" o scappando dai loro corpi.
Se avete fatto fare al vostro bambino i test per l'ADD o l'ADHD, siate prudenti nel cominciare a somministrargli il Ritalin, che è una droga (con effetti collaterali e sindrome da astinenza), che è studiata per aiutare i genitori e gli insegnanti per far fronte anziché aiutare il bambino. Ci sono alternative omeopatiche e diete che sono meno nocive e più efficaci.

STRESS AMBIENTALE
Nei primi anni, riducete al minimo il rumore e lo stress.
Questo vuol dire ridurre al minimo la televisione, i giochi elettronici e le attività "violente".
Incoraggiate il gioco, l'immaginazione, la lettura e i libri, colorare e le storie.
Create, per quanto possibile, un ambiente calmo e tranquillo.

CIBO
Questo è il più difficile da controllare, poiché fare la spesa al supermercato e l'influenza della pubblicità vuol dire che il bambino sarà esposto al "fascino" di tutti i cibi sicuramente non equilibrati e sani.
Cercate di focalizzarvi su alternative naturali, organiche e salutari.
Se il bambino soffre di sbalzi d'umore o allergie, potreste aver bisogno di identificare il problema alimentare e creare un piano nutrizionale più equilibrato.