Biografia di |
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Gerard Athias medico francese, organizza seminari e conferenze internazionali sulla comprensione della malattia e sulle vie di guarigione, utilizzando strumenti diversi come la biologia totale, le memorie cellulari, la genealogia, le triadi e le "22 Scintille di Vita". I suoi libri |
Gerard Athias (1957) è medico e si è laureato a Marsiglia, dove ha esercitato la medicina generale e la Medicina Tradizionale
Cinese per 8 annifino al suo incontro, per personali motivi di salute, con Claude Sabbah e la sua metodica diagnostica-terapeutica di biologia totale.
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"La biologia e il senso della malattia vol. 1"
Alla ricerca di un percorso più intuitivo, ha incontrato Alexandro Jodorovski e i suoi studi sui Tarocchi e gli atti psicomagici, che gli consentono di indirizzarsi verso la bio-psico-genealogia.
Con Georges Lahy sviluppa tecniche di Bioermeneutica®, il simbolismo della malattia nella tradizione cabbalistica.
Athias organizza seminari e conferenze internazionali sulla comprensione della malattia e sulle vie di guarigione, costruendo ponti tra
strumenti diversi come ad esempio la biologia totale, le memorie cellulari, la genealogia, le triadi e le "22 Scintille di Vita".
Il filo conduttore di questi insegnamenti è la presa di coscienza e la consapevolezza del Sé.
L'obiettivo è la ricerca delle cause della malattia e quindi delle chiavi per la guarigione.
La guarigione del corpo passa attraverso un cambiamento della propria anima.
E' un terapeuta eccezionale le cui intuizioni folgoranti sono spesso state scambiate per doti medianiche,
considera la malattia una soluzione biologica perfetta messa in atto dal cervello per affrontare le situazioni di massimo stress.
Ad ogni conflitto emozionale, o stress dalle radici familiari, corrisponde un tipo di malattia sviluppata dal cervello inconscio.
Portare alla coscienza e comprendere questi meccanismi è il primo passo verso la guarigione e la liberazione da pesanti retaggi familiari.
Gerard Athias ci rende protagonisti creativi e non più passivi della nostra esistenza.
I suoi libri in Italiano:
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"La biologia e il senso della malattia vol. 2"
"Le Radici Familiari della Malattia Vol.1"
"Le Radici Familiari della Malattia Vol.2"
"Le Radici Familiari della Malattia Vol.3"
"Il Corpo Punto per Punto"
"Lo Zodiaco nella Storia Familiare", Manuali per la divinazione, con Anne Marie Pelloud,
"Le 22 Scintille di Vita", Manuali per la divinazione, La comprensione del corpo attraverso i 22 arcani
Per approfondire la conoscenza del dott. Gerard Athias ho trovato online una intervista di Tamara Macelloni del
9 maggio 2007 sul sito www.psicolab.net.
Intervista a Gèrard Athias -
Traduzione di Tamara Macelloni
Ho incontrato Gérard Athias ad un Seminario lo scorso Settembre.
Dottore in medicina, ha abbandonato il suo ruolo di medico generico per
approfondire le sue ricerche nella biologia totale. Lavora sulla psico-genealogia, la Cabala, la lingua degli "uccelli".
Per tutta la settimana ogni partecipante ha esposto le proprie malattie (conflitti) e ha potuto, sotto la guida di Gérard,
decodificare i segreti del proprio albero genealogico, del suo nome o del suo cognome e trovare il proprio cammino verso la guarigione...
Questo seminario è stata per me l'occasione di una presa di coscienza difficile ma in ogni caso benefica.
L'intervista che segue vi permetterà di conoscere meglio questo uomo appassionato del suo lavoro ed instancabile ricercatore.
Nella seconda parte, vi tufferete in un consulto reale, una dolorosa testimonianza.
- Gérard Athias, ci può spiegare come un medico generico, che prescrive farmaci allopatici, possa arrivare a lavorare sulla biologia e il
ruolo dell'inconscio?
"A causa di una malattia definita incurabile per la medicina, avrei dovuto prendere dei farmaci per tutta la vita.
Due giorni dopo la diagnosi ero guarito.
Ho compreso quindi che è la presa di coscienza che fa guarire. Ero pronto per intraprendere questo cammino e alcuni
incontri determinanti mi hanno lanciato nel mondo della biologia totale."
- Può spiegarci che cosa è la biologia?
"Cerchiamo inizialmente di comprendere che la malattia è la soluzione di sopravvivenza ad uno stress particolare.
In funzione dello stress e del "risentito" preciso che l'individuo integra a livello psicologico, vale a dire cellulare, le cellule
si trasformano per diventare supercompetenti.
Esse diventano "extra cellule" per fare il loro lavoro in una situazione di stress.
La Biologia ci spiega il ruolo di ogni cellula. Per esempio, durante una fuga, inseguiti da qualcuno, siamo in uno stato di stress. L'ideale per fuggire è correre più forte per
distanziare l'aggressore. La velocità è regolata dagli ormoni tiroidei. Dunque, in questo stato di stress, le persone programmano una
malattia tiroidea che produce in eccesso un ormone che li renderà più attivi e rapidi.
E' la tiroide che, a livello cellulare, dà la nozione di rapidità all'individuo. Le persone ipertiroidee hanno tutte un programma di
fuga.
Il "risentito" di una tiroide in ipertiroidismo è la fuga, in ipo è l'impotenza. Ogni cellula ha una parola precisa per raccontare
la sua storia al paziente."
- Ci parli degli strumenti che sviluppa intorno alla bio.
"Durante i miei sette anni al servizio della bio, mi sono interessato alla genealogia e ai simboli legati alle lettere ebraiche,
la cabala, i tarocchi e la lingua degli uccelli.
Per esempio, mi servo dei nomi per sapere che è successo nella genealogia: Michelle: "Mi": colui che è a metà e "chelle"= leccata=
colui che è leccato a metà.
Gli animali leccano i nuovi nati. Se la madre lecca a metà, lo fa un'altra femmina.
Spesso, tra i Michel(lle),viene constatato nella genealogia che la persona è stata allevata da due figure materne.
I cognomi ci danno alcune volte informazioni per arrivare più velocemente possibile al cuore del problema in modo da trovare la problematica familiare inconscia
genealogica."
- Potrebbe sviluppare un parallelismo tra la bio e la genealogia?
"La prima, la bio: lega una determinata cellula a un tipo di missione.
La seconda, la genealogia: sono i nostri antenati che programmano il nostro destino.
Quindi dobbiamo andare a vedere cosa si nasconde nel nostro albero genealogico: trovare la storia inconscia familiare perché
è l'inconscio che programma la storia delle malattie.
Per esempio, quando i genitori dicono: -"Vogliamo che nostro figlio diventi un medico...",
che programma fanno per il loro figlio?
Un mestiere? No!
Gli programmano dei punti di sospensione. Programmano ciò che l'inconscio ha detto
quando hanno asserito "Vogliamo...".
Quindi è chiaro che hanno detto "paura della malattia" e, al cuore del problema, paura della morte.
Il bambino programmerà una paura per la morte attraverso la frase "vogliamo che nostro figlio diventi un medico."
Dobbiamo assolutamente precisare che non sono i progetti dei genitori per il bambino che lo programmano, ma esclusivamente il loro
stato mentale che si traduce nella cellula del nascituro. "
- Che cosa è la cabala?
"La utilizzo con Gorge Virya.
Proviamo a vedere, analizzando le radici ebraiche di certe parole, le corrispondenze con le malattie.
Per esempio, abbiamo trovato che c'è un legame tra i reni e una problematica con un o una fidanzata.
In biologia si potrebbe dire che le malattie renali hanno un legame con i liquidi perché gestiscono i liquidi del corpo.
In ebraico non siamo lontani da questa decodifica perché la cabala ci insegna che c'è un legame diretto tra reni e fidanzati (e).
Si utilizzano le solite radici per dire le due parole.
La mia esperienza mi ha portato a ricercare tutte le rotture sentimentali e affettive e le perturbazioni renali nei discendenti.
C'è sempre un legame tra le due cose."
- Lei propone degli stage karmici. Perché pensa che siano utili?
"Gli stage karmici ci aiutano quando il paziente non ha molte informazioni sulla propria famiglia.
Una volta parlato dei genitori e dei nonni, è difficile andare ancora indietro nella genealogia.
Potremmo concepire l'aspetto karmico come la successione della nostra genealogia: dobbiamo aver sicuramente avuto degli antenati
nel medio-evo, in Egitto o nella Roma antica.
Si può anche interpretare come una memoria ancestrale e vederla come una memoria karmica.
Si rimane imbrigliati in queste memorie senza averne coscienza.
Lavoro su questi temi con Liliana, che ha questo tipo di accesso che a me manca.
Lei riesce a trovare l'aspetto karmico analizzando tutti gli elementi.
Ciò che è importante comprendere è che queste vite antiche si ripercuotono ed influenzano la nostra vita attuale.
Io tento di trovare un legame e di decodificare con i mezzi a mia disposizione: bio, progetto-senso etc, per sciogliere le fila di
questa memoria antica e portare il paziente a prendere coscienza del senso delle sue malattie presenti.
Un esempio clamoroso.
Una paziente aveva una memoria di "essere stata bruciata per stregoneria".
Nella vita attuale, suo nonno vendeva del combustibile, suo marito del legno da bruciare e ai suoi nonni era bruciata una casa.
Siamo riusciti a trovare nella sua genealogia l'inizio della sua storia karmica."
- Si possono deprogrammare dei conflitti futuri al momento di una gravidanza?
"Molte persone vogliono deprogrammare tutto e ciò non è possibile perché una parte di noi resterà sempre nell'ombra.
Il mio pensiero è che con un po' di saggezza si arriva a portare tutto il nostro essere nella parte cosciente."
- Che parte affida alla spiritualità?
"Io raccomando una spiritualità viva.
Integrare il nostro corpo per trovare delle corrispondenze spirituali: questo è ciò che ci è richiesto.
Per me il solo cammino verso un risveglio è la mia incarnazione perché è portando della luce su ogni cellula, giorno dopo giorno,
che spero di avvicinarmi al mio massimo.
E' questo il messaggio che desidero trasmettere. Non mi interessa fare una decodifica biologica di contenimento.
Tutte le persone malate sono interessate a comprendere la sorgente inconscia che è alla base della malattia perché non sono
mai le proiezioni coscienti che la causano.
La volontà non guarisce.
Il problema degli esseri umani è che la parte mentale spesso impedisce la guarigione; vogliamo comprendere con la testa, mentre
dobbiamo comprendere con la cellula.
Non ho ricette miracolose preconfezionate: fare luce su ciò che resta nell'ombra.
Il cervello biologico non può essere comandato, lasciamolo fare il suo lavoro."
Studio di un caso durante un Seminario con Gérard Athias
La paziente, che noi chiameremo Caroline, è paralizz- ata a causa di un incidente
avvenuto quando aveva 31 anni. Ha una compressione alla vertebra D12. Da allora si muove su una sedia a rotelle. Desideriamo rimarcare che
assiste al Seminario di Gérard Athias nella speranza di ritrovare l'uso delle gambe.
La seduta comincia.
Gèrard domanda qual è il cognome della paziente; essa gli dà il suo cognome e quello di suo marito.
Gèrard le consiglia vivamente di abbandonare il nome del padre e prendere quello da sposata.
In effetti, decodifica (grazie alla cabala, ai tarocchi e la lingua degli uccelli) molta violenza nel suo cognome da
signorina.
Dopo una riflessione silenziosa e al fine di decodificare tutta la storia inconscia contenuta nel suo cognome, le domanda:
"Che cosa è successo con un coltello?"
"Ho un ricordo d'infanzia in cui mia madre corre dietro a mio padre con un coltello.
Il miei genitori non andavano d'accordo e c'era molto violenza in casa mia."
"Immagino, è quello che volevo dirti. Ma raccontami la scena!"
"Mia madre ha preso un coltello grande da cucina."
Gérard domanda a Caroline di scegliere una persona per rappresentare suo padre ed egli stesso rappresenterà sua madre; un righello
avrà la funzione di coltello.
"Che cosa ha fatto?"
"Gli correva dietro con il coltello alzato e anche mio padre correva."
Gérard mima la scena di fronte agli studenti.
"Dopo che cosa hai visto? ..."
"Hai visto questo?" (Gérard pianta il "coltello" nella schiena del "padre")
"No!!!!"
"Tu l'hai visto, ti dico!!
Non ti ho detto che è ciò che è successo, ma il tuo cervello l'ha registrato così!
Tu hai una compressione alla vertebra dorsale D12. In base alla corporatura dell'uomo e della donna, il colpo poteva essere stato
dato solamente là.
E' questa la malattia: compressione della D12. Se fossi in te, prenderei alla svelta solo il cognome del marito!
Ascolta bene: la bambina piccola che eri allora è traumatizzata perché ha paura che la madre accoltelli il padre."
"Quando dite questo al vostro cervello, si fa un film nel suo immaginario.
Nel suo immaginario ella ha visto la scena e ha paura che la madre uccida suo padre.
La soluzione quindi è di proteggere la parte dove il coltello penetrerà: la protegge con la sua malattia.
La soluzione perfetta a questo conflitto è che tu, nella tua vita, non darai mai una coltellata perché non puoi correre.
La soluzione perfetta perché tua madre non acchiappi tuo padre è di tagliarsi le gambe e l'origine di questa non motilità viene
dal colpo di coltello che tuo padre non ha ricevuto.
Continuiamo: i tuoi genitori quanti figli hanno?"
"Il primo figlio è maschio, nato nel '62, poi io, nel '64 e poi una sorellina morta per malformazione cardiaca."
"Che cosa è successo ai tuoi genitori tra il '62 e il '64?"
"Mia madre si è sposata incinta di mio fratello. Non c'era amore. Mio padre ha pianto il giorno della nascita di mio fratello perché
voleva una femmina. Nella sua infanzia i figli maschi di casa sua erano maltrattati. Viveva con i nonni materni. Mia nonna è tessitrice. Una parentesi: quando
si presenta un caso di tessitrice in famiglia, ci può essere un programma di sterilità. Chi è che non ha figli? Io."
Non c'è bisogno di tergiversare. Il programma è questo.
"Poi mia nonna ha lavorato in una fabbrica di automobili."
"E' innegabile che nell'albero genealogico c'è un legame tra un'automobile e la tua sedia a rotelle, anch'essa un mezzo di
locomozione."
"Mio nonno è stato taglialegna."
"Nessun incidente come taglialegna?"
"No."
"I suoi colleghi? Dato che i taglialegna si confrontano con un tasso d'incidenti più alto che in altre professioni, che cosa è che
rappresenta di più la paura di un taglialegna? Che si prenda un albero sulla schiena. Qualcosa che cade che ti comprime.
Tuo nonno ce l'ha sempre rappresentato nella testa. Vedremo il legame con il tuo incidente.
Tuo nonno deve avere avuto o visto alcuni incidenti. Ritroviamo quindi questa problematica di compressione.
Come hai avuto il tuo incidente?"
"Eravamo io e mio marito sul marciapiede e un automobilista ha visto il semaforo rosso all'ultimo momento.
Ha inchiodato, la macchina ha sbandato e ci è venuto addosso sul marciapiede.
La vertebra D12 è implosa ed ho avuto una compressione del midollo spinale."
"Ok. Guardiamo un po'. L'uomo, con la sua auto, in termini biologici, è entrato nel tuo territorio.
Se il tuo territorio fosse stato ben marcato, egli sarebbe andato sull'altro marciapiede.
C'è una forte intrusione ed una violenza nel tuo territorio sessuale."
"Ti sei forse sentita violata?"
"Non sono mai stata violentata, ma mio padre ha fatto un'intrusione nel mio territorio durante la mia adolescenza."
"A che età?"
"A 12 anni"
(Silenzio nella sala)
"Che cosa ha fatto?"
"Mio padre voleva ballare con me, era ubriaco, si strusciava a me."
"D12!!!
Conflitto semi-sessuale!
C'è stata penetrazione?"
"No!"
"Semi-sessuale: non c'e penetrazione.
Una colorazione sessuale senza sessualità.
12 anni. I trami dell'intrusione del padre nel tuo territorio sono il trasposto di ciò che è accaduto con l'auto.
L'auto è un simbolo sessuale.
Questo incidente riporta alla problematica dei tuoi 12 anni, riporta al problema con la nonna (da verificare), al taglialegna e al
coltello della madre.
Che altre cose sai della tua genealogia?"
"Mio padre è stato abbandonato all'assistenza pubblica a 5 anni."
"Perché?"
"Mio nonno era prigioniero di guerra. Mia nonna, rimasta sola con tre bambini era incinta di un altro quando suo marito è tornato e lui ha
chiesto il divorzio. Non potendo mantenere i 3 bambini, li ha abbandonati. Mio nonno non poteva tenerli perché non aveva una casa,
né lavoro né una moglie. Quindi mio padre è rimasto all'assistenza pubblica dai 5 agli 11 anni."
"Altre cose?"
"Mia nonna è scomparsa dalla vita di mio padre. Faceva la sarta."
"Hai storie di auto da raccontarmi legate alla tua vita? Ambulanze?"
"Mio padre lavorava alla Peugeot.
E' stato sfortunato e ci ha passato tutto la vita."
"Ok, quindi è dunque l'incesto con il padre che tu hai rivissuto con quest'uomo dato che in questo caso il padre simboleggia l'auto.
Ti sei fatta simbolicamente penetrare da un'auto.
Che marca?"
"Una Peugeot!"
"Il cerchio sembra chiuso."
"Dopo l'incidente ho deciso di riparlare a mio padre perché aveva avuto anche lui un incidente molto grave quando ho avuto 12 anni.
E' stato molto vicino alla morte: gli è caduta una scala sulla testa."
"Perché hai ricominciato ad amare tuo padre dopo l'incidente?"
"Perché ho riscoperto la sua fragilità e sensibilità."
"Perché è diventato sensibile e fragile?"
"Perché si apre di più con me."
"Se torni a camminare, hai paura di perderlo di nuovo? ..
Fino al tuo incidente tu non parli a tuo padre; dal tuo incidente riallacci i rapporti con lui.
L'incidente è stato dunque positivo per te. Perchè deprogrammare qualcosa di positivo?
Se tu cammini non sei amata dai tuoi genitori!
E' una decisione difficile da prendere per il tuo cervello.
Questo dubbio inconscio ti impedisce di raggiungere la guarigione totale.
Altre cose con le auto?"
"Mio padre è stato riportato dalla famiglia alla quale era stato affidato, che lo massacrava e lo sfruttava,
da suo padre per mezzo di un calesse."
"Quindi per il tuo cervello, l'auto è il miglior mezzo per ritrovare il padre.
Hai ritrovato tuo padre grazie ad un'auto che ti ha investito.
Anche per l'inconscio di tuo padre tutto questo è positivo, ecco
perché l'incidente ti permette di cambiare il tipo di relazione con lui.
Perché nella genealogia, il carro permette di raggiungere il padre."
"Questo è chiaro. Si, e voglio uscirne."
Qui hai abbastanza materiale per avere una presa di coscienza; adesso sei tu che devi usarlo
per guarire..."
Autrice Tamara Macelloni sul sito www.psicolab.net