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Elena Dal Forno |
Elena Dal Forno è l'autrice del libro presentato "Cucina crudista alcalina".
Ex produttrice cinematografica, ha fondato la prima azienda in Italia che produce e distribuisce online cibo crudo finito con ingredienti
locali.
"Per me è importante insegnare giocando e cercare di modificare le abitudini alimentari senza imporre nulla a nessuno".
Chi pensasse che i vegani siano persone dal colorito spento e senza energie, che mangiano cose tristi e vivono una vita sottotono, senza
grandi passioni, dovrebbe conoscere Elena Dal Forno, chef certificata vegana e crudista, fondatrice di Adorawble, la prima azienda in Italia
che produce e distribuisce online cibo crudo finito con ingredienti locali.
"Sono stata onnivora convinta fino al novembre del 2011, poi una serie di casualità e intuizioni mi hanno fatto diventare vegana e crudista
in pochi giorni, senza alcuna fase di transizione.
È successo dopo la visione di Earthlings, il documentario antispecista al quale hanno collaborato Joaquin Phoenix e Moby, che descrive l'uso
e l'abuso che gli esseri umani fanno degli animali.
"Ho deciso subito che non volevo più essere parte di un sistema che causava quel dolore, quella paura, quel karma negativo.
Ho svuotato immediatamente il frigo, salvando solo frutta e verdura".
Elena comincia a leggere tutto quello che trova su un tipo di alimentazione che escluda il consumo di prodotti di origine animale e
industriale, a partire dal Sistema di guarigione della dieta senza muco di Arnold Ehret fino al più recente libro di T. Colin Campbell,
"The China study".
"Avevo passato la vita a non ascoltare il mio corpo, ma semplicemente a 'riempirlo'.
In quel momento è sopraggiunto un istinto fortissimo che mi ha chiesto di mangiare solo cibo crudo. E io l'ho seguito.
Ciò che mi ha colpito di più è stata la mia trasformazione fisica, perché è stata la cosa più visibile, per me e per chi mi conosceva.
Dopo i 40 anni dicono che non si cambi più; invece il nostro corpo è programmato per auto curarsi, a qualunque età.
In pochi mesi ho perso quei 20 chili che avevano resistito a tutte le diete alle quali mi ero sottoposta e sono guarita dai problemi della
pelle e dai mal di testa di cui soffrivo da anni".
Il veganesimo ha cominciato a diffondersi qualche anno fa dopo la pubblicazione di libri come "Se niente importa".
Perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer e Il dilemma dell'onnivoro di Michael Pollan, anche grazie all'adesione di molti
personaggi del mondo dello spettacolo che hanno parlato in maniera entusiastica dei benefici fisici che ne avevano ricavato, oltre che delle
motivazioni etiche che li avevano spinti verso quella scelta.
Ma il crudismo si spinge ancora più in là: prevede che i cibi non subiscano alcun processo di cottura superiore ai 42°, per garantire
l'assimilazione di tutte le vitamine e sali minerali contenuti negli alimenti, oltre che la loro carica vitale.
Una delle resistenze più forti per chi pensa di intraprendere questa strada è il timore di dover sacrificare la propria vita sociale.
"Ovunque si vada si può trovare un'insalata o della frutta. I miei amici hanno capito presto che non avrei mai rinunciato al piacere della
convivialità e che per me è più importante lo stare insieme che il cibo che ho nel piatto...
A patto che sia cibo crudo! Certo, all'inizio qualche volta mi sono spazientita di fronte ai continui commenti sulla mia alimentazione.
Sembravano tutti diventati dietologi e nutrizionisti.
A chi mi chiedeva: come fai a mangiare così? Io rispondevo: come fai tu a mangiare carne, formaggio, uova, sapendo il male che è stato fatto a
quegli animali?", continua Elena.
"Poi però ho capito che un atteggiamento così giudicante non serviva a niente e che eventualmente potevo guidare le persone con l'esempio, non
con la colpevolizzazione".
Ma anche se ci si convince che non ci saranno conseguenze - se non benefiche - sulla propria salute, nessuno vuole rinunciare per sempre ai
piaceri della cucina. "Io sono sempre stata una gaudente, e lo sono tuttora.
Cucinavo spesso per gli amici e mi piaceva provare sempre nuove ricette.
Ad un certo punto ho voluto sapere di più anche della cucina crudista.
Sono andata negli Stati Uniti a frequentare la scuola di Mattew Kenney, la più importante Accademia Mondiale del Crudismo.
È stato un periodo intenso e bellissimo. Ho cominciato a studiare, a sperimentare. E ho deciso che ormai la cucina crudista era parte di me,
del mio nuovo modo di essere".
Al rientro in Italia Elena lascia il suo lavoro di produttrice cinematografica e comincia a contattare fornitori, a cercare di reperire le
migliori materie prime per organizzare un sito di vendita di prodotti crudisti preparati da lei.
Ma il suo progetto diventa ancora più ampio: comprende seminari, fiere, incontri nelle scuole e una serie di tutorial per chi vuole
sperimentare da solo le ricette crudiste.
"Per me è importante coinvolgere, insegnare giocando, cercare di modificare le abitudini ma senza imporre.
Ognuno deve arrivare da sé a certe convinzioni.
Io non giudico le scelte degli altri, basta che non mi dicano che chi mangia crudista è noioso...
Non posso invitare tutti a cena a casa mia per dimostrare loro che non è così!"
Fonti:LIFESTYLE intervista di Stefania Donaera